Ha vinto il rione Verde, ha vinto il Teatro in Strada. L’ultima edizione della Festa di San Michele a Carmignano – che ha lasciato ancora una volta a bocca aperta gli spettatori, vecchi e nuovi – ha segnato il passo: i rioni Celeste (arrivato terzo) e Bianco (ultimo a 30 punti dal primo), quelli più quotati, quelli più blasonati, quelli più grandi – che da sempre puntano sulle scenografie ricche e imponenti – sono stati messi all’angolo dal Verde (primo a 20 punti dal secondo) e dal Giallo (secondo a 1 punto dal terzo) che hanno portato in piazza – come fanno da tempo – il teatro e la sua semplice magia, quella che arriva dritta in pancia.
Per il Verde – rione che dopo l’ultimo posto del 2010 ha cambiato i vertici, cambiato il gruppo regia e ribaltato la classifica, conquistando nelle ultime 5 edizioni tre secondi posti e due vittorie – questa vittoria, acclamata a gran voce dalla piazza e suggellata senza sé e senza ma dai 15 giurati – è la conferma che la via intrapresa è quella vincente. Vincente per i rionali – coinvolti in performance di alto livello in cui si divertono a mettersi in gioco, scoprendo spesso doti artistiche inaspettate –; per il pubblico, che con applausi e standing ovation ha dimostrato in questi anni di apprezzare uno spettacolo che scivola via senza storture, sapendo coinvolgere ed emozionare; e per la festa, che ha visto una svolta sia nelle tematiche affrontate – andando a trattare tematiche sociali molto forti – sia nel metodo narrativo. Quest’anno il suo “Sogno di Natale” – storia di Pietro Nencioni, un medico condotto semplice quanto speciale, che ha dimostrato con la sua intera vita come la medicina sia una missione e non un mestiere come tanti – ha spiazzato e divertito, incantato e commosso. La scelta narrativa è stata vincente: voce narrante, in primis la nipote (che dopo ricerche personali e collettive ricostruisce la figura del nonno, morto quanto lei aveva 12 anni, rivivendone la storia come in un bel film), e poi il regista di questo film, che col pretesto di spiegare il personaggio agli attori, racconta la storia e ne dipinge la personalità, in tutte le sue sfumature. In scena dunque, per gran parte dello spettacolo, attori e troupe, macchinisti e truccatrici in uno scenario neorealista davvero ben fatto.
“Ispirandosi alla tecnica del set cinematografico – scrive Alessandro Tinfanaro, uno dei 15 giurati – questo spettacolo ha saputo coniugare in maniera eccellente la leggerezza del taglio narrativo con la sinossi più prettamente drammatica, incentrata sulla figura umana del medico del paese. Le scelte musicali a tema classico-verista a sottolineare la narrazione e le musiche di Nino Rota nei momenti di pausa set le ho trovate particolarmente indovinate. Ottima la coreografia e la gestione delle mosse, ed eccellenti alcune trovate registiche degne del miglior Fellini. Il finale estremamente lirico e commuovente dopo l’impostazione leggera è stata la ciliegina sulla torta. Carri bellissimi e curati”.
Significativo, quindi, è stato infine il secondo posto del rione Giallo, che non vince dal 1971 e che da allora è rimasto ancorato all’ultimo posto, salendo raramente al terzo. Il testo narrato è bellissimo e tocca punte di poesia pura. Il tema – la storia del carmignanese della porta accanto con sogni, paure e prese di coscienza, che si lega alla figura evocativa del campanaro che si circonda di bambini e li aiuta a diventare grandi – è azzeccato e ben svolto. “Nonostante il soggetto semplice – scrive Agnese Manzini, una dei giurati della serata finale -, è riuscito a comunicare un intero mondo di immaginari. L’anima di Carmignano, della vita di paese, delle persone mi sono arrivate più che negli altri spettacoli. Buona la scrittura, la migliore, la più semplice e meno pretestuosa. Si faceva ben seguire, accompagnando e alternandosi perfettamente con le immagini. I costumi, per quanto i meno spettacolari, erano giusti e i carri e quadri che sono succeduti, adorabili. La scena della Fantasia del campano è stata molto divertente. La scena degli amori e l’epilogo poi hanno completato un’opera decisamente piacevole, non banale, che con dolcezza, simpatia e ironia ha aperto un piccolo mondo vero. Musiche giusti e coinvolgenti”.
Emozionante anche il Palio dei Ciuchi, che in mezzo a qualche polemica ha coronato vincitore il Celeste, Rione dell’Arcangelo.
A trionfare, come ogni anno, è comunque la festa che conferma l’ammirazione degli habitué conquista nuovi fan. Fra questi l’assessore pratese Daniela Toccafondi, che ha invitato il rione vincitore ad accompagnare il Comune all’Expo e a rappresentare lo spettacolo nell’importante scenario internazionale di Milano il prossimo 27 ottobre.