Posseggo un pezzetto di terra a Gavigno, un ridente paesino dell’Appennino toscano nel comune di Cantagallo, poco sopra Mercatale di Vernio. Chi possiede casa e terreno in questa località, si dedica, nella nobile arte della coltivazione dell’orto, anche alla semina della patata che qui, per il clima e il terreno favorevoli, cresce molto buona e appetitosa.
Chi possiede appezzamenti estesi, si dedica a questa attività utilizzando trattori e macchine sofisticate per la semina, la sarchiatura, rincalzatura e raccolta, ma chi, come me, ha a disposizione piccoli fazzoletti di terra, utilizza ancora tecniche che i nonni e i nonni dei nonni hanno maturato con l’esperienza nel corso dei secoli, dopo l’importazione del famoso tubero dalle terre del Nuovo Continente, servendosi soprattutto di zappe e sudore. Il massimo della evoluzione tecnologica magari consente l’uso di piccole motozappe per l’iniziale trattamento del terreno e la tracciatura dei solchi.
Girellando su internet, soprattutto sui blog e siti che si interessano agli orti, mi sono imbattuto in questa tecnica di semina che mi è sembrata molto semplice anche per neofiti come me che si vogliono cimentare per le prime volte. Ho avuto subito la voglia di provare per vedere con i miei occhi il risultato.
Le patate nascono, crescono e soprattutto sono buonissime.
– La patata per crescere non ha bisogno di terra ma di buio. L’operazione preliminare da fare è tagliare tutta l’erba presente sull’appezzamento dove abbiamo deciso di coltivare le patate. L’erba tagliata si dovrà far seccare per evitare il sopraggiungere di muffe con la copertura del cartone; se invece si volesse fare la semina lo stesso giorno basta ritirarla tutta con un rastrello e l’andremo ad utilizzare in seguito come pacciamatura.
– Finita questa fase, andremo a stendere i cartoni a nostra disposizione stando attenti a non lasciare spazi alle infiltrazioni di luce altrimenti le patate potrebbero sviluppare tracce verdi di solanina, sostanza tossica che le rende non adatte al consumo (per evitare ciò anche uno strato alto di pacciamatura aiuterà).
– Aiutandoci con una cordicella andremo a forare i cartoni a una distanza di 40cm sulla fila e 50 fra le stesse. Sotto il cartone (inciso a croce) posizioneremo le nostre patate da semina. Prima di coprire con una strato alto almeno 20cm di pacciamatura di paglia, che andremo a reintegrare in caso di necessità dopo la germogliazione.
– Una volta giunte a maturazione, all’incirca nel mese di Settembre e comunque quando la parte aerea inizierà a ingiallire e seccare, potremo raccogliere le nostre patate. Occorrerà solo un rastrello per spostare cartoni e paglia e quello che troveremo saranno patate sotto il cartone già belle che pulite.