Grazie all’esempio di Forrest Gump, eroe degli anni ’90, ho avuto modo di riflettere nel tempo su un paio di fondamentali considerazioni: l’importanza della logopedia e la bellezza insensata e catartica della corsa, alla quale mi sono appassionato. Pur essendomi infortunato durante l’ultima gara ed aver esaurito l’entusiasmo per gli evidenziatori con la scomparsa di Fido Dido e la Seven Up, ho deciso di partecipare alla Fluo Run che si tenuta ieri sera a Prato. Finiti i grandi concerti, ieri sera lo sport e il fitness sono stati al centro della manifestazione cittadina per eccellenza, senza competizione, ma col solo spirito di comunanza e fluorescente goliardia.
L’assegnazione della t-shirt colorata, momento topico, ha avuto in sorte per me quella verde, quindi mi avvio verso la zona della partenza, Piazza Duomo, vestito come un padano, ma con molta meno polenta taragna in corpo. C’è parecchia gente, tutta intenta ad agghindarsi con gli starlight prima di un selfie, mentre sul palco la Compagnia Concept Ballet intrattiene con lo spettacolo ‘Legami Irrisolti’. Dando uno sguardo alla piazza, sembra di essere ad una sorta di gay pride con ospiti speciali gli ultras della Pistoiese (in arancione), ma invece di imbattermi in Vladimir Luxuria, mi trovo di fronte Alex Magni della Cento X Cento, almeno mi pare, vestito da Arlecchino. Non è certo l’unico personaggio bizzarro che mi circonda, abbondano infatti le parrucche colorate e i runner che come riscaldamento si accendono sigarette e si dopano con la birra, altro che zumba, la quale sta andando in scena sul palco alla stregua di un gioco aperitivo in un villaggio vacanze.
Primo chilometro
Pronti, via! L’onda multicolore si muove fra le vie del centro fra gli sguardi divertiti. C’è chi balza frettolosamente in testa ponendo la situazione su un piano competitivo, tutti gli altri si impegnano nella corsa sorridendo e scambiando battute con gli amici, altri camminano col cane al seguito o col passeggino. Una bella atmosfera.
Secondo chilometro
La ciclabile lungobisenzio di notte. L’effetto fluo dà il massimo in questa situazione più o meno buia, e selve di fotografi ne approfittano: pare di essere alle Olimpiadi, la goliardia fra i vari gruppetti è al massimo, ma poi mi accorgo che stiamo disturbando il barbone che sta cercando di dormire giusto qui di fianco, sotto il ponte.
Terzo chilometro
Gli scoppiati. Molti hanno già abbandonato la corsa per la camminata, buttandola sullo scherzo: “Dai non è mica una gara agonistica, è per divertirsi!”, mentre sulle fronti cola sudore a fiumi e la dignità se ne va fra false risa al momento del sorpasso ad opera di bambini. Dall’altra sponda del fiume giugono urla di rimprovero più che di incitamento: “Dovete correre!!!!”. Andare più o meno velocemente in effetti non conta, è bello vivere di notte luoghi visti sempre e solo di giorno; per molti è anche una rivincita su certe paure.
Quarto chilometro
L’incredibile. Sulla via del ritorno, qualche genio del male ha pensato bene di far attraversare la strada ai runner sul Ponte Datini, ordinando di fatto il blocco del traffico. È stato l’undici settembre pratese: automobilisti imbestialiti hanno iniziato ad inveire ed a minacciare fisicamente i vigili, impauritissimi dietro le proprie palette. La rissa è vicina, anche i partecipanti alla corsa vengono presi di mira: “State bloccando la città per questi quattro coglioni!!!” sono le parole che ci accolgono al ritorno verso il centro, facendoci sentire vestiti come degli idioti. Siamo al top.
Quinto chilometro
L’arrivo. Il Serraglio senza tossici non è lo stesso stasera, comunque ci pensano i runner a stare a rota sì, ma di sali minerali. Il gruppo è sfilacciato, le risate lasciano spazio al silenzio in vista del traguardo in Piazza Duomo, dove invece è già in atto l’afterparty a base di vitale acqua. Tornano in abbondanza i sorrisi e le parole, insieme a sospiri di sollievo e bonarie prese di giro.
La serata prosegue con gli eventi collaterali alla Fluo Run, anche se presentarsi sudati marci nell’elegante contesto di Palazzo Pretorio per la visita alla mostra, corredata dal concerto di Monoki + Hamaranta nel cortile, non è il massimo.
In Piazza delle Carceri prosegue invece il tema della serata legato a fitness e salute, ma ancora una volta la zumba, con colonna sonora un remix dance di Smells Like Teen Spirit, rafforza tempo zero il mio impellente bisogno di una doccia.
In definitiva la serata ha riscosso successo ed è stata sicuramente un simpatico diversivo, tranne per il vigile della Municipale sul Ponte Datini, of course.