“Non ricordo come e quando ho conosciuto Giuliano Toccafondi: ricordo invece che abbiamo legato subito, forse per la passione (direi l’amore) che abbiamo entrambi per questo territorio, per i suoi monti, i suoi boschi, i suoi fiumi, la sua storia e le sue tradizioni”. Sono le parole che con cui Francesco Guccini apre la prefazione al libro di Toccafondi C’è stato un tempo in cui tutto era un giardino, parole che svelano subito il tema di fondo dell’appuntamento con Panorami della memoria, i luoghi, le storie e i personaggi dell’Appennino, che tanta parte hanno avuto anche nel percorso artistico di Guccini.
Mercoledì 9 settembre (ore 18) il cantautore sarà testimonial di Panorami della memoria durante un incontro al giardino Buonamici. Protagonisti della chiaccherata i libri di Marco Aime e di Giuliano Toccafondi, in cui rivivono luoghi, storie e personaggi dell’Appennino
Due libri, uno ambientato nell’Appennino pistoiese, al Monachino, l’altro Tra i castagni dell’Appennino di Marco Aime, che viaggia lungo la Porrettana e nei paesaggi della memoria del cantautore emiliano.
Evento di punta del cartellone settembrino di Oltre il Giardino, la rassegna promossa da Provincia e Comune di Prato e realizzata dalla Strada dei vini di Carmignano e dei sapori tipici pratesi attraverso CasottoAtipico, la presentazione dei due volumi vedrà sul palco Guccini e Marco Aime, impegnati un una conversazione sul filo della memoria storica, ambientale e musicale. Partecipano Simone Mangani, assessore alla Cultura del Comune di Prato e fra i promotori dell’evento, e Diana Toccafondi, attualmente a capo della Soprintendenza Archivistica per la Toscana e per lungo tempo direttrice dell’Archivio Datini di Prato, ma soprattutto figlia di Giuliano e artefice della raccolta e pubblicazione dei suoi sparsi scritti.
C’è stato un tempo in cui tutto era un giardino – La dolce Maria dalle lunghe trecce nere, il gigante Tognone con la pipa di coccio sempre in bocca, Giocondo con la passione degli alberi da frutto e Don Massimo, il prete cacciatore. Sono i personaggi che animano i racconti di Toccafondi, la gente del Monachino, che lotta con la povertà e con la guerra. E poi le canicciaie e i ricoveri per le pecore, le vecchie case scricchiolanti, laboratori e officine via via abbandonati col paese che si spopola, ma soprattutto i boschi, “un’unica fitta foresta di faggi, di castagni, d’abeti, mai interrotta da campi, a ricoprire tutte le valli, foresta nel vento che quasi mai resta”, dice Leonardo de Marchi nella sua introduzione dal titolo Tutte le terre erano sacre. E infine il Fiume, più importante di tutto, il Limentra (o la Limentra), “il grande orologio della natura”. Nella prefazione è proprio Guccini a riconoscerne la sacralità per la gente della montagna. “il Fiume che abbiamo vissuto, percorso, nel quale abbiamo pescato e imparato a nuotare – scrive Guccini – così tranquillo d’estate e violento e lutulento d’inverno, più possente del Mississippi, più misterioso del Nilo, cento volte più sacro del sacro Gange”.
Tra i castagni dell’Appenino – Un viaggio in treno lungo la Porrettana verso Pavana, per scoprire le radici delle canzoni e dei luoghi di Francesco Guccini. Un viaggio che l’antropologo Marco Aime compie fra realtà e memoria attraverso la viva voce di Guccini che apre le porte dei ricordi di una vita intera tra musica e poesia. Il libro, che porta il sottotitolo Conversazioni con Francesco Guccini ricostruisce il percorso artistico e umano di uno dei più grandi cantautori del panorama musicale italiano, facendoci partecipi della sua esperienza di vita e della sua personale visione del mondo.
Anche Pavana, come il Monachino, è una sorte di isola ritrovata, di paese della memoria con i paesaggi aspri e scuri, come i boschi dell’Appennino, le sue storie e i suoi personaggi curiosi, orgogliosi di essere concittadini di Guccini.
I protagonisti dell’incontro al giardino Buonamici
GIULIANO TOCCAFONDI – Nato a Monachino nel 1926 e scomparso nel 2013 Giuliano Toccafondi era un chimico, ma a partire dal 1993 ha scritto una serie di racconti, solo in parte pubblicati su alcune riviste, ambientati nel piccolo paese della Valle del Limentra orientale. Disegnano una sorta di geografia interiore fatta di luoghi, persone e storie che ci accompagnano in un mondo scomparso, ma le cui radici in qualche modo fanno ancora parte di noi.
Francesco Guccini – Cantautore e scrittore, è un punto di riferimento musicale, ma anche politico e letterario, per almeno tre generazioni di italiani. Tappe fondamentali della sua musica possono essere considerati Radici del 1972, Via Paolo Fabbri 43 del 1976, Fra la Via Emilia e il West del 1984, Culodritto, Quello che non… Pubblica L’ultima Thule nel novembre 2012 e dichiara di non voler più incidere e fare concerti. Prosegue invece la sua carriera di scrittore. Da Cròniche Epafàniche, a Vacca d’un cane, Cittànova Blues fino ai romanzi gialli pubblicati insieme a Loriano Machiavelli.
Marco Aime – Docente di Antropologia Culturale all’Università di Genova e autore di numerose pubblicazioni, Il primo libro di antropologia, La fatica di diventare grandi, La scomparsa dei riti di passaggio. E’ anche consulente del Festival di Antropologia del contemporaneo Dialoghi sull’uomo di Pistoia.