Facewall Prato, 100 intrecci di mondi possibili, la mostra sull’inclusione culturale lanciata la primavera scorsa da Spazio Compost e Fondazione Museo del Tessuto con il supporto della Regione Toscana – Progetto Prato, è arrivata alla sua conclusione. E per chiudere in bellezza – evento finale di un progetto che iniziò nel 2014 con le 10mila foto-bandierea di Ilaria Di Costanzo, poi divenute installazioni e video della mostra – un fitto programma per tre giorni di eventi: 17-18 e 19 settembre.
E se per conto del Museo, il direttore Filippo Guarini ha voluto ribadire la “totale apertura verso l’intera comunità pratese, nessuno escluso”, Cristina Pezzoli di Compost ha sottolineato come questa iniziativa si stagli in una Prato dinamica, in piena trasformazione che si interroga e riflette. “Quelle bolle chiuse di piccole realtà che emergono dai ritratti di Facewall sono la città reale. La Prato di ogni giorno, avamposto di immigrazione, su cui far leva per un futuro sostenibile”.
Si tratta di tre giorni di festa gratuiti e dedicati a tutti, che racchiude una serie di segni e segnali di integrazione possibile, anche se faticosa. Ne è un esempio la storia del ristorante Impero, reduce da problemi di buon vicinato poi sfociati in rissa mesi fa, la cui tensione crea ancora conseguenze. La terza giornata di eventi avrà il catering offerto proprio da questo ristorante cinese tanto rinomato e anche tanto discusso, il quale coglierà l’occasione per invitare il 6 novembre tutto il vicinato a una cena di riconciliazione.
“E’ un gesto importante – precisa Shi Yang Shi, di Compost – che è stato faticoso raggiungere. Frutto di mediazioni lunghe ed estenuanti, ma segnale che se c’è la volontà il cambiamento nelle relazioni arriva. Rompere la diffidenza e favorire la conoscenza, questa la ricetta”. Plauso al messaggio di collaborazione e di conoscenza reciproca implicito nell’intero progetto Facewall è arrivato anche dall’assessore alla Cultura Simone Mangani e da Vinicio Biagi della Regione.
Qui gli eventi in programma.