Elisabetta Salvatori torna a Prato con lo struggente spettacolo che la narratrice versiliese porta da anni per i teatri e le piazze italiane con immutato successo, accompagnata dal violino di Matteo Ceramelli: Scalpiccii sotto i platani, un intenso lavoro di teatro civile, dedicato alla strage di Sant’Anna di Stazzema ed ora proposto in occasione del 71° anniversario della Liberazione della città di Prato. L’appuntamento è per venerdì 4 settembre in piazza 29 Martiri, Figline alle ore 21.
Lo spettacolo si inserisce all’interno della rassegna “Aspettando il 6 settembre”, promossa da Anpi Prato, Comune di Prato e Museo della Deportazione e Resistenza di Figline.
Non solo il racconto di Sant’Anna di Stazzema: nel programma anche sabato 5 settembre alle ore 10,30 nel salone consiliare di Prato la consegna del riconoscimento ai partigiani, alle ore 21 lo spettacolo itinerante “Il Peso della Storia” della compagnia Octava Rima. Domenica 6, giorno della Liberazione, oltre agli appuntamenti istituzionali anche la presentazione del libro “La Resistenza Perfetta” di Giovanni De Luna, alle ore 18 al Giardino Bonamici.
“Scalpiccii sotto i platani” è il racconto della vita a Sant’Anna di Stazzema (raccontato anche in diretta su Rai Uno durante la trasmissione del 25 aprile 2015), nei giorni che precedettero l’eccidio, fino al 12 agosto 1944, quando 4 colonne di soldati tedeschi, guidati da fascisti versiliesi, irruppero nel paese uccidendo 560 persone.
Il racconto riporta lo stato d’animo degli abitanti di Sant’Anna ma anche degli sfollati, uniti ad aspettare la fine della guerra, fra paura e mancanza di cibo, nei giorni precedenti all’eccidio, giorni che si snodano in modo apparentemente normale. Il 24 luglio nasce una bambina, che viene chiamata Anna. Il 26 luglio, giorno di Sant’Anna, c’è festa per le strade del paese. Il 10 agosto, la notte delle stelle cadenti, sotto i platani della piazzetta della chiesa i bambini fanno un girotondo, e qualcuno ricorda ancora lo scalpiccio dei loro piedini. Due giorni dopo, si sentono salire lunghe file di soldati, fra canti e il suono di un organetto…È quanto è dato di ricostruire dall’ascolto delle testimonianze di quattro superstiti, quattro bambini che assistettero a quell’eccidio (uno dei quali Ennio, attuale custode del museo della memoria di Sant’Anna) , tra i più efferati fra quelli condotti dai nazisti in ritirata.
Elisabetta Salvatori, per realizzare quest’opera, ha ascoltato i racconti di quei pochissimi sopravvissuti, le testimonianze dirette di coloro che, bambini, vissero quel tragico giorno: laddove la storia personale di questi figli della Versilia si intreccia drammaticamente alla storia collettiva, sorgono le parole dello spettacolo, in memoria delle persone uccise e delle loro storie di sofferenza, di lutti, di amore e di coraggio.
Nel 2005 il Tribunale Militare di la Spezia ha pronunciato la sentenza (poi confermata dalla Cassazione nel 2007) con la condanna all’ergastolo per dieci imputati tutti ufficiali e sottufficiali del II battaglione del 35° reggimento.