Un’anteprima della nuova stagione, in occasione dei 70 anni dalla Liberazione di Prato. “Prato fu una protagonista della guerra partigiana e noi intendiamo sottolinearlo con forza” commenta il direttore Paolo Magelli presentando questa serie di appuntamenti, dall’8 (festa patronale a Prato) al 15 settembre.
L’8 settembre il teatro sarà aperto a visite guidate. Il pubblico, organizzato in piccoli gruppi, avrà così la possibilità di conoscere le vie sconosciute del Met. Quelle che portano dal sottopalco al foyer del loggione. In ogni stazione i visitatori saranno attesi da guide eccezionali: gli attori del Met e alcuni intellettuali cittadini saranno ciceroni armati di savoir faire e di poesia.
Nella stessa giornata, alle ore 18.30, sul palco del Met, Fabio Mascagni presenterà il suo bellissimo spettacolo Se ci sei batti un colpo, scritto da Letizia Russo. L’ingresso sarà libero.
Dall’11 al 13 settembre al Magnolfi, Andrea Bacci porterà in scena Quello che rimane, un testo di Tommaso Santi, per la regia di Massimo Bonechi.
Per il 15 settembre è invece prevista la prima de Le mutande di Sternheim al Fabbricone. Lo spettacolo sarà realizzato dalla Compagnia Stabile per la regia del giovane pratese Luca Cortina, una nuova produzione del teatro Metastasio. Carl Sternheim è riconosciuto, insieme a Bertolt Brecht, come uno dei maggiori drammaturghi tedeschi del Novecento. Le sue commedie sono satire terribili che prevedono l’ascesa della piccola borghesia che prenderà il comando del grande capitale tedesco preparando la seconda guerra mondiale.
Sternheim critica l’impotenza del proletariato durante la repubblica di Weimar prevedendo, con 25 anni d’anticipo, i processi che porteranno alla catastrofe del nazifascismo.
Le mutande, opera scritta nel 1908, è l’inizio di una tetralogia basata sull’irresistibile ascesa della famiglia Maske che partendo appunto da un paio di mutande si ritroverà tre generazioni dopo ad essere la più grande produttrice di macchine da guerra della storia dell’umanità.