Dodici giorni di festa, quasi 15.000 biglietti venduti ad oggi, 300 persone impegnate, due piazze, un palco di 14 metri in piazza duomo, l’arena della Palla Grossa in piazza Mercatale, quasi 20 associazioni pratesi coinvolte, 50 sponsor, concerti internazionali, spettacoli, cibo, locali, una città in festa: Prato.
A poche ore dalla partenza di “Settembre – Prato è spettacolo” abbiamo incontrato gli organizzatori Fonderia Cultart che dal primo al 12 settembre invaderà Prato con un calendario fitto di eventi, una festa per la città con un respiro nazionale. Ad aprire la festa sarà il concerto degli Interpol in piazza Duomo, una delle poche date italiane del tour mondiale della band newyorkese. Poi tanti altri nomi italiani (Caparezza, Negrita, Mannarino, Kolors), la Palla Grossa, il corteggio storico.
Ma il “Settembre” di Fonderia Cultart – che ha iniziato a lavorare da fine aprile alla rassegna – non è solo fatto di grandi eventi, ma anche di relazioni create con associazioni del territorio che proporranno iniziative durante i giorni di festa.
Ci siamo lasciati prima delle vacanze con 5mila biglietti venduti, a pochi giorni dalla partenza, a che punto siamo?
Francesco Fantauzzi: Complessivamente siamo a quasi 15mila biglietti venduti. Siamo sorpresi in modo positivo: è la prima volta che in questa città si fanno concerti con questi numeri. La metà dei biglietti è stata venduta fuori da Prato e altri tremila fuori dalla Toscana.
Alberto Castellani: Se uno avesse avuto più tempo sicuramente avrebbe potuto chiamare nomi anche più grandi, anche se da un punto di vista artistico quelli che abbiamo sono validi e eterogenei. La speranza di questa edizione è di poter creare uno storico interessante per chi si troverà a organizzare il Settembre del prossimo anno.
Davide Del Campo: Il nucleo è stato centrato come programmazione. La nostra idea di festival era quella di invadere il centro di iniziative collaterali, ma per ristrettezza di tempi non siamo riusciti a fare quello che avevamo in mente. Abbiamo seminato, nella speranza che germogli qualcosa nei prossimi anni.
Avete mai organizzato una manifestazione così complessa e strutturata?
Fantauzzi: Così lunga nel tempo no. In altri festival che organizziamo fuori Prato anche lunghi non hanno tutti questi giorni consecutivi. Quando organizzammo Visionaria si trattava di lavorare su tante piazze contemporaneamente ma per un giorno solo. Qui siamo su due piazze, con due allestimenti diversi, due squadre: durante alcuni giorni abbiamo anche tre eventi in contemporanea. Una bella prova per noi.
Quali sono stati i vostri punti cardine nell’organizzare “Settembre – Prato è spettacolo”?
Fantauzzi: Ognuno di noi ne ha di propri. Per come l’ho vissuta io da una parte offrire artisti di qualità elevata e raggiungere un pubblico di gusti più ampio possibile. Dall’altra non fare un festival di “meteoriti” ma creare un tessuto con i soggetti che lavorano quotidianamente in questa città: il rugby, la pallavolo, le associazioni pratesi.
Del Campo: Condivido la visione di Francesco. Veniamo tutti qui dall’associazionismo, quindi sentiamo nostro il concetto di coinvolgere le realtà che lavorano sul territorio. Il coinvolgimento attivo della città è la cosa a cui tengo particolarmente.
Castellani: A me interessa di più la visione esterna, come viene visto un evento del genere fuori da Prato. La percezione è che la gente si sia accorta che a Prato stia succedendo qualcosa: lo si vede dai dati di vendita, da dove vengono venduti i biglietti, dalla buona comunicazione d’insieme che è stata fatta e da commenti che ci sono arrivati da altri importanti organizzatori di festival toscani, raccogliendo feedback positivi. E questo è interessante per quello che riguarda la pianificazione dei prossimi anni: chi arriverà a lavorare alla prossima edizione avrà in mano una data italiana del tour mondiale degli Interpol o l’unica data toscana del tour dei Negrita dell’estate 2015, per esempio.
Pallagrossa, quali sono le novità su piazza Mercatale?
Fantauzzi: la più importante sicuramente è che durante le serate delle partite non ci saranno le cancellate, che nelle edizioni passate impedivano l’accesso a metà della piazza, la parte dell’arena, lasciando fuori tanti esercizi commerciali. E’ stato un lavoro che abbiamo portato avanti col Comune e la Questura. E’ stata una richiesta partita dai locali, che abbiamo accolto in pieno.
Del Campo: Per le serate abbiamo ampliato il concetto di spettacolarità. Ogni partita sarà preceduta da un corteo di figuranti che confluirà nell’arena da piazza del Comune per proporre una mezz’ora di show prima dell’arrivo dei calcianti.
Come è stato il dialogo con gli esercizi commerciali e i locali?
Fantauzzi: Molto positivo, li abbiamo incontrati grazie a ALI che è nostro partner e abbiamo accolto due principali loro richieste: l’apertura della piazza durante la palla grossa e l’evitare di crearli la concorrenza a casa. Ciò ha comportato per noi la scelta di non mettere punti di somministrazione di alimenti nella piazza, anche rinunciando a forti entrate. L’anno scorso c’erano 36 stand.
Castellani: Poi importante e nuovo è stato l’accordo con Federalberghi: ancora non abbiamo numeri perché si potranno verificare solo a festival concluso, ma è comunque un segnale di una kermesse che guarda fuori dalla propria città e dalla propria regione.
Quanto costa il “Settembre – Prato è spettacolo”?
Fantauzzi: Circa 350.000 euro
Del Campo: Di cui 160mila euro provenienti da Esselunga, 40mila da altri sponsor che abbiamo trovato, gli altri 150mila euro sono investiti da Fonderia Cultart
Castellani: Il Comune per il Settembre non spende un euro. Fornisce agli organizzatori il suolo pubblico, l’attacco della corrente e alcuni servizi gestiti dal comune, come le pulizie. Nel bando non c’era scritto di proporre una programmazione come quella che abbiamo realizzato noi, è stata una scelta nostra. Abbiamo deciso di aumentare il rischio d’impresa, ma di mettere nomi che magari sarebbero riusciti a portare gente da fuori in città. I concerti potevano costare anche 5000 euro a serata, magari potevi riuscire a farli pure senza biglietto: sicuramente non sarebbero venute persone da Matera, da Bergamo, da Torino, dove abbiamo venduto biglietti per le date che abbiamo organizzato.
Fantauzzi: Noi investiamo su un evento, ci assumiamo le responsabilità e corriamo un rischio ma siamo convinti che sarà una bella manifestazione. L’idea che vorremo lasciare ai pratesi è che quando si investe in cultura e spettacolo, non ci guadagna solo l’organizzatore, ma ci guadagna la città, gli esercizi, i locali, gli hotel, insomma si crea l’indotto per tutti. Senza poi considerare che c’è un guadagno – ben più importante di quello economico – che è “impalpabile”, la musica, lo sport, la condivisione di uno spazio pubblico in modo sano è ciò che rimane in ciascuno che partecipa e attraverso un bagaglio di esperienza nella propria città.