Semplicità, creatività, divertimento, libertà e sregolatezza: sono le parole chiave del gioco della Pallastrada, che si svolgerà all’interno dell’arena di piazza Mercatale durante “Settembre – Prato è spettacolo” martedì 8 settembre dalle ore 15 per tutto il pomeriggio (le iscrizioni saranno gratuite e effettuabili dalle 14 del giorno stesso a bordo campo).
L’idea della Pallastrada nasce da un romanzo dello scrittore Stefano Benni. Il titolo del libro, cui la prima pubblicazione risale al 1992, è “La Compagnia dei celestini”: un romanzo che ha riscosso un grande successo, narra l’avventura di tre trovatelli, Memorino, Lucifero e Ali, che fuggono dalla triste e monotona vita dell’orfanotrofio dei padri Zopiloti per andare a giocare il campionato segreto di Pallastrada, inventato dal Grande Bastardo protettore degli orfani di tutto il mondo.
La regola fondamentale della Pallastrada è ”non avere regole”: tutti i partecipanti sono liberi di giocare, correre, urlare. Ridere e divertirsi.
“Diciamo subito – racconta Benni sul suo sito internet – che pionieri della pallastrada sono stati la cooperativa Aurora di Prato, la Pallavicini di Bologna, e gruppi di pazzi specialmente a Napoli, Bologna e Firenze. Ma almeno cento manifestazioni hanno portato il suo glorioso nome”. E anche questa nuova edizione di questo sport porta la collaborazione con la Polisportiva Aurora.
Nel ruolo dell’arbitro che prende il nome di “Grande Bastardo” ci sarà l’attore Riccardo Goretti, che a sua insindacabile discrezione cambierà all’improvviso sia le regole del gioco che il tipo di gioco. Durante le quattro ore di Pallastrada si potrà giocare a calcio, a pallavolo, a pallamano, a rugby, a palla rilanciata utilizzando i palloni più improbabili e rattoppati, le regole più bizzarre in una partita che terminerà obbligatoriamente in parità e dove tutti i “giocatori” al termine saranno premiati.
Nelle adiacenze del campo di gioco saranno installate una serie di attività per coinvolgere il maggior numero di cittadini contemporaneamente, con tavoli da ping-pong, tavoli per giochi da tavolo carte, dama, scacchi, giochi tradizionali e di animazione per i più piccoli.
In verità le regole il gioco della Pallastrada le ha. Si possono consultare tra le pagine del libro di Benni. Rendono bene l’idea di quanto, quella in piazza Mercatale, sarà un’occasione di divertimento per grandi e piccoli in quanto le regole stesse di questo gioco rifiutano l’idea di avere regole.
Le “regole” della Pallastrada (tratte da “La Compagnia dei Celestini”, Feltrinelli)
“1) Le squadre sono di cinque giocatori (in occasione del Settembre sarà portato a 10) senza limiti di età, sesso, razza e specie animale.
2) Il campo di gioco può essere di qualsiasi fondo e materiale a eccezione dell’erba morbida, deve avere almeno una parte in ghiaia, almeno un ostacolo quale un albero o un macigno, una pendenza fino al venti per cento, almeno una pozzanghera fangosa e non deve essere recintato, ma possibilmente situato in zona dove il pallone, uscendo, abbia a rotolare per diversi chilometri.
3) Le porte sono delimitate da due sassi, o barattoli, o indumenti, e devono misurare sei passi del portiere. È però ammesso che il portiere restringa la porta, se non si fa scoprire, e che parimenti l’attaccante avversario la allarghi di nascosto fino a un massimo di venti metri. La traversa è immaginaria e corrisponde all’altezza a cui il portiere riesce a sputare.
4) La palla deve essere stata rattoppata almeno tre volte, deve essere o molto più gonfia o molto meno gonfia del normale, e possedere un adeguato numero di protuberanze che rendano il rimbalzo infido.
5) Ai giocatori è vietato indossare parastinchi o altre protezioni per le gambe.
6) Ogni squadra dovrà indossare un oggetto o un indumento dello stesso colore (sciarpa, elmo, berretto, calzerotto, stella da sceriffo) mentre è proibito avere maglia e pantaloncini uguali.
7) Sono ammessi gli sgambetti, il cianchetto, la gambarola, il ganascio, il pestone, il costolino, il raspasega, il poppe, il toccaballe, il calcinculo, il blondin, l’attaccabretella, il placcaggio, il ponte, la cravatta, il sandwich, l’entrata a slitta, l’entrata a zappa, il baghigno, la cornata, il triplo Mandelbaum, il colpo dell’aragosta, lo strazzabregh, il cuccio, il papa, lo squartarau, la trampolina e il morsgotto. Sono proibiti i colpi non dianzi citati e le armi di ogni genere.
8) Nel caso la palla finisca giù per una scarpata in mare o in altra provincia, la partita deve riprendere entro due ore, o sarà ritenuto valido il risultato conseguito prima dell’interruzione.
9) Nel caso in cui un cane o un neonato o un cieco o altro perturbatore entri in campo intralciando o azzannando la palla, egli sarà considerato a tutti gli effetti parte del gioco, a meno che non si dimostri che è stato addestrato da una delle squadre.
10) Il passaggio di biciclette, auto, moto e camion non interrompe il gioco, fatta eccezione per le ambulanze e i carri funebri.
11) Per poter svolgere il campionato nei due sacri giorni come è sempre stato, gli incontri mondiali avranno una durata fissa di ottantasette minuti divisi in due tempi.
12) La regola segreta 12, se applicata, abolisce tutte le precedenti.
13) È permessa la sostituzione di un giocatore solo quando i lividi e le croste occupino più del sessanta per cento delle gambe.
14) Si possono sostituire tutti i giocatori indicati nella lista di convocazione tranne il capitano. I nuovi giocatori dovranno però essere elementi notoriamente degni dello spirito della pallastrada.”
Ai nostri nonni o ai nostri padri la Pallastrada ricorderà il calcio dei vecchi tempi: quello che si giocava nei campetti dell’oratorio o per la strada con un pallone fatto di stracci e fango. In fondo Stefano Benni ha avuto la genialità di risvegliare quel sentimento di divertirsi a calciare un pallone per strada, e lui stesso ammette di non aver inventato niente che c’era già. E allora palla al centro e si riparte: inizia il gioco della Pallastrada.