Sono giganti verdi, hanno secoli di vita alle spalle e sono i protagonisti del paesaggio. Sono gli alberi monumentali, che anche il Comune di Montemurlo ha censito con l’aiuto dei cittadini, stilando un elenco di quarantadue tra piante e filari degni di essere tutelati e protetti. Il censimento si è concluso a fine luglio ed ora le piante dovranno passare al vaglio, prima di una commissione regionale, e poi di quella nazionale, che dovrà stabilire quali, tra le varie specie segnalate, potranno essere inserite nell’elenco degli alberi monumentali italiani, che già conta 22mila esemplari botanici. Tra questi, oltre 2mila sono definiti di “grande interesse” e ben 150 di “eccezionale valore storico o monumentale”, equamente distribuiti tra nord, centro e sud Italia.
Tra gli “alberi del cuore” dei montemurlesi c’è il quercione del Mulino, lungo la via Montalese, l’ulivo di Randazzo che si incontra percorrendo la via Cicignano, il filare di faggi alla fattoria di Javello, i platani di Villa Giamari, la “cipressa” di Pian di Scalino (Cicignano) e il cipresso di Bagnolo lungo la via Riva nei pressi del ponticino sul torrente Bagnolo, mentre tra le nuove segnalazioni, arrivate dai cittadini, c’è un filare di cipressi e un cerro a Casa Reticaia nei pressi del torrente Agna.
Guarda alcuni alberi presenti nel comune di Montemurlo.
“Gli alberi sono monumenti della natura che si collocano accanto a quelli creati dall’uomo e costituiscono un patrimonio di inestimabile valore, da conoscere, tutelare e omaggiare.- sottolinea il sindaco di Montemurlo, Mauro Lorenzini – Ci auguriamo che nostre piante possano trovare riconoscimento a livello nazionale, ma in ogni caso questo censimento è stato per noi molto importante per rilevare un patrimonio verde di straordinario valore”. Il primo censimento delle piante monumentali a Montemurlo risale al 2001 quando il gruppo trekking “ La storia camminata” si occupò di fare una prima ricognizione degli alberi presenti nell’area protetta del Monteferrato. Nel 2007 l’elenco è stato implementato dal botanico Marco Bagnoli e inserito prima nel PTC della Provincia di Prato (grazie all’aiuto di Leonardo Petri) e quindi nel regolamento urbanistico del Comune di Montemurlo.
Grazie ad una legge statale del 2013, infine, è partito un censimento a livello nazionale che chiama Comuni e Regioni ad effettuare periodicamente una ricognizione degli alberi, non solo significativi per dimensioni, ma anche per essere eccezionalmente vecchi, per esser stati al centro di episodi storici o per essere legati a episodi della vita di uomini illustri.