Un progetto ambizioso e capace, almeno sulla carta, di cambiare il volto della città e le abitudini dei pratesi. E’  “Riversibility” (che è un gioco di parole con l’inglese river – fiume e con il concetto di reversibilità), il piano con cui il Comune vuole realizzare un parco fluviale lungo il Bisenzio entro la fine del 2017.

Parco fluviale: 110 ettari su 7,5 km di pista ciclabile

L’area interessata dal progetto comincia dall’area fiera di viale Marconi e arriva fino all’anfiteatro di Santa Lucia, praticamente comprende tutto il Bisenzio cittadino.

L’idea è quella di realizzare 17 stazioni/padiglioni (wi-fi gratuito) collegati dalla pista ciclabile, dove i pratesi potranno trovare di tutto, dai gonfiabili per i bambini ai bagni pubblici, dai bar alle fontanelle, dagli skatepark al sito per attività nautiche, dalle postazioni sorvegliate per biciclette ad altre aree ristoro organizzate in due formati entrambi non permanenti (cioè smontabili alla svelta): quelle nei container e quelli nelle tradizionali Ape Piaggio.

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Il Comune ha già messo da parte 300 mila euro per un progetto che costerà, è una stima, 1,5/2 milioni di euro che verranno cercati attraverso la partecipazione a bandi del Governo. Mettendo a bando la gestione dei padiglioni con l’idea di favorire la nascita di nuove aziende, il Comune spera di dare lavoro ad almeno 20 persone.

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Il sindaco Biffoni ha detto che “questo è un progetto che stiamo mettendo in piedi per fare una cosa che in Italia si trova difficilmente, una cosa bellissima tipo il Mauer Park a Berlino. I nostri uffici – ha continuato hanno fatto un progetto di alto livello, dando concretezza e tempi certi a quella che è una visione complessiva di come deve diventare Prato”.

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Che c’entra Dogville?

Il film di Lars Von Trier Dogville è stato citato più volte durante la presentazione. Maurizio Silvetti, dirigente del nuovo ufficio per lo sviluppo del territorio, lo ha spiegato così: “Come in Dogville, che è ambientato in una città disegnata con il gesso in terra, senza muri, così le stazioni del parco fluviale potranno essere disegnate ogni anno in base alle esigenze”. Da questo concetto nasce il nome “Riversibility”. “Ogni stazione è composta da uno, due o tre elementi – ha proseguito Silvetti – è quindi componibile, modificabile, abbiamo adottato un grafica precisa che illustrerà e delimiterà le zone e le attività di ogni singola stazione”.

Il nodo del Serraglio e la terza via d’accesso al centro

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Nel progetto di riqualificazione della stazione al Serraglio, “Riversibility” gioca un ruolo fondamentale. Per farlo, l’idea è quella di sciogliere il nodo della ciclabile all’altezza della ferrovia collegandola con la stazione al Serraglio. “Con una rampa che colleghi la ciclabile alla stazione senza passare per la strada – ha detto Barberis – per spiegare meglio, quando la ciclabile si sdoppia, una parte scende e prosegue verso la passerella, un’altra termina in un’area sosta con un fontanello che specialmente d’estate provoca non pochi fastidi. Allora – ha aggiunto -intendiamo prolungare quel tratto collegandolo direttamente al playground in costruzione sulla terrazza del Serraglio, coinvolgendo se possibile anche il bastione sulla quale poggia”.

Di fatto, in questo modo, chi proviene da viale Galilei e vuole usare la bicicletta, potrà raggiungere la stazione al Serraglio senza mai uscire dalla ciclabile.