Mercoledì 8 Luglio – PAOLO NUTINI – Lucca Summer Festival – Lucca
Firenze è troppo calda: come si dice da sempre “è in una conca”, anche se non si è mai capito di che conca sia. In ogni caso sappiamo tutti che nelle misurazioni dell’osservatorio Ximeniano (osservatorio anni ‘80 vicino al Tenax, ristrutturato da Craxi e Anna Oxa) vengono sempre aggiunti quei tre o quattro gradi per entrare nella Champions League delle città più calde d’Italia.
Cosa c’è di meglio che andarsene fuori, magari a frescheggiare a Lucca, che non è in conca, ma proprio in un fosso? Niente. Specialmente se come tutti gli anni in questa bellissima cittadina di provincia viene allestito il festival musicale più borghese dell’Europa centromeridionale, una specie di Heineken Jammin Festival organizzato dalla famiglia Savoia. La programmazione è fatta con lo stesso stile delle playlist di Isoradio, che mescolano i Metallica a Nino D’Angelo, ma in ogni caso è molto valida. Tralasciando il costo del biglietto, che si attesta sempre in linea con l’ultima data svolta dall’artista a Dubai, stasera è la volta di un cantante dal nome italico, omonimo di un carrozziere di Agliana: Paolo Nutini. Tralasciando le sue attività canore, che sono in qualche modo ben apprezzate sia del mondo del pop che da quello dei “duri e puri” della musica britannica, scopriamo che Nutini viene volentieri a Lucca forse per salutare i nonni, che sono di Barga. E che lo stesso signor cantautore, figlio di ristoratori, scozzesissimo, durante l’ultimo tour ebbe una crisi e dichiarò “ero davvero stanco e stressato dopo la lunga tournée del secondo album. Non sopportavo nemmeno più la mia voce, l’ambiente che mi circondava. Ne ho approfittato per studiare, leggere, viaggiare, imparare a fare cose nuove: suonare la chitarra, cucinare, lavoretti di riparazione domestici, cose da carpentiere… e spegnere il telefonino”. Dobbiamo esserci tutti a vederlo, e non parlo per le signorine che sicuramente apprezzeranno le bellezze capellute del Nutini, ma del resto del mondo che davanti si troverà un artista il cui diversivo è avere una vita quasi normale, ma ovviamente senza lavorare. Una immagine simile potrebbe essere paragonata a un Battiato in crisi che per la prima volta in vita sua prende il telecomando e guarda “Porta a porta”.
Giovedì 9 Luglio – CRISTINA DONA’ – Mengo Music Festival – Arezzo
Lucca era troppo calda, è vero. Perché non spostarsi allora in un’altra parte della Toscana, fresca e collinare? Non Siena, che li in estate hanno l’hobby di fare le cene fra di loro e stare pigiati in piazza, ma la più verace Arezzo. Al “Mengo Music Festival” , festival dal dubbio nome forse derivato dal cognome di quello che al bar ha deciso di istituirlo, è di scena un gran classico della musica italiana che conta: Cristina Donà. Impossibile avere giudizi negativi sull’operato artistico della cantautrice che ha fatto da contrappeso alle fidanzate dei fan degli Afterhours, che mentre il ragazzo ascoltava “Hai paura del buio” loro si confortavano con “Tregua”. Cristina Donà è un gran classico, e come classico può benissimo andare, la nostra Manuela Agnella senza i pezzi: che le parole sono importanti, ma se non agganci il pezzo radiofonico hai voglia a fare le polemiche, o ti rifugi nella nicchia indipendente (dove spesso la gente li ha i pezzi, eccome), oppure potrebbe tornare utile il diploma di ragioneria.
Buona frescura in quel di Arezzo, che la Donà è molto brava ed anche una bella donna.
Venerdì 10 Luglio – FIRENZE CAMBIA LA MUSICA/LA MUSICA CAMBIA FIRENZE – Caffè Letterario delle Murate – Firenze
Rimaniamo a Firenze, che tanto il caldo lo abbiamo preso sia dai lucchesi che dagli aretini. Concediamoci una serata di relax. E la serata perfetta sappiamo tutti essere quella dove si comincia con un bel talk alle ore 18 quanto la temperatura si attesta sui 33.5 C°. Impossibile mancare, anche perché questa è una tavola rotonda dove presenziano, come in un summit internazionale, grandi nomi che probabilmente hanno la settimana occupata nella multiproprietà al mare e tocca rimanere in città. Nell’ordine: Dario Nardella, The Major, che si presenterà, complice il caldo che da alla testa, a parlare di Tramvia; Manuel Agnelli, che era a vedere la Donà ed è rimasto in zona; Filippo Sugar, presidente SIAE ( poi non dite che con questo cognome la Caselli non ha avuto qualche beneficio); l’onnipresente big Nicola Vannini; Tommaso Sacchi, la mente dell’Estate Fiorentina che sta testando suo malgrado la calura dell’evento ed infine Giuseppe Barone, ovvero mr. Rock Contest e responsabile della programmazione musicale di Controradio.
Il tutto moderato non da Gigi Marzullo, che ha comunque ideato il nome dell’iniziativa, ma il buon Raffaele Palumbo, che da meridionale doc non si sa come faccia a farsi un dieci luglio in città. Terminato il dibattito, sarà il turno dei musicisti. “Sofia Brunetta”, in sostanza la sorellastra di Florence and The Machine posseduta dallo spirito di Amy Whinehouse, ed i Beyond the Garden, freschi vincitori del Rock Contest, che son giovani e bravi. Si ricorda è stato montato nella vicina Piazza Annigoni un ospedale da campo modello “Kenya 1982” dotato di docce ad uso e consumo dei presenti disidratati dal pomeriggio.
Sabato 11 Luglio – ELTON JOHN – Lucca Summer Festival – Lucca
E venne il sabato. Con l’artista principale. Moderno come la visione camussiana del mercato del lavoro, fresco come un post su Facebook di Enrico Rossi, potente come un live di Colapesce, arriva nella borghesissima Lucca la signora Elton John. Questo signor artista dalle sembianze di Dan Aykroyd con gli occhiali di Sandra Mondaini, ha dei numeri mostruosi e forse è il fenomeno più grande e duraturo della scena musicale inglese: del resto i Beatles non ci sono più e Paul McCartney ha la stessa vena creativa di un maestro di chitarra di Uzzano, David Bowie è argomento per la Federica Sciarelli, ed i restanti sono tutti passati a vita migliore. Ti rimane Elton John, che bello bolso ti canta Crocodile Rock, Rocket Man (la risposta, peraltro migliore, a Space Oddity) e quella canzone che porta sfiga per cui evitiamo di citare. Sul pubblico non possiamo dire niente perché proprio non ce lo immaginiamo, o sforzandoci vediamo a Lucca dei professori in pensione che votavano Partito Radicale.
Ci può stare. Anche noi in Italia abbiamo tutt’ora dei fan dell’attuale Adriano Celentano. Buon concerto.