Seth MacFarlane torna al cinema con TED 2, che, lo diciamo subito, è meglio di TED 1.
Non è che ci volesse molto a dire la verità perché le qualità del primo film (animazione incredibile e carica irriverente dell’orsetto) affogavano nel secondo tempo nella melassa. Nel secondo film c’è meno melassa quindi le cose vanno meglio. No, non abbiamo niente contro la melassa, ci è piaciuto persino Jersey Girl, però insomma ci vuole rigore per la melassa.
Detto questo sentiamo a capire il successo di Seth MacFarlane fin dai tempi dei Griffin, assolutamente incomprensibile epigono dei Simpson, lontano dai fasti della famiglia gialla come di South Park.
E al cinema, a peggiorare la considerazione sull’autore, regista e attore – qui al doppiaggio dell’orsacchiotto, ovviamente in originale – c’era stato il bruttissimo Un milione di modi per morire nel west. In Ted 2 c’è la Seyfried al posto della Kunis. Bone tutte e due quindi a posto. Poche altre varianti. Certo sì, si parla di Charlie Hebdo e di rinascimento dei diritti, ma appunto, si parla. Mentre il cinema comico a cui vorrebbe guardare MacFarlane – Mel Brooks – era pieno di azioni e reazioni.
BIG GAME – CACCIA AL PRESIDENTE ha un’idea bella buttata nel cesso. Cosa succederebbe se un ragazzino finlandese silenzioso e cazzotto di tredici anni si ritrovasse a dover sopravvivere nella foresta finlandese insieme a un presidente degli Stati Uniti d’America che ricorda Obama ed è interpretato dal puttanone Samuel L. Jackson (secondo solo a Morgan Freeman per il numero dei film a cui partecipa)? Fico eh. Il film no.
E infatti ecco Morgan Freeman in RUTH E ALE, uno di quegli inutili, vecchi film da oscar tutto sceneggiatura, piccole cose e interpretazioni perfette (la partner è Diane Keaton), ma senza vita e furbo come un contadino aretino.
NOI SIAMO FRANCESCO è un film italiano di una giovane regista pugliese (la Puglia è ormai la seconda realtà produttiva mondiale dopo Bollywood). Quindi ci sono problemi – la disabilità, reale, del protagonista senza braccia -, alleggerimenti da fiction, Elena Sofia Ricci che fa la mamma, canzoni indie, patetismo e un titolo su cui è meglio soprassedere. Cinema ovviamente non pervenuto.
Alla fine tocca quasi consigliare il nuovo film con Schwarzenegger, CONTAGIOUS, tra Epidemia Movie e Zombie Movie, coniugato quasi in chiave intimista (Arnold non stacca gli sportelli delle macchine purtroppo ma vabbè). Angosciante ma con brio.