Si chiama “There’s a riot going on” la serata, bella e importante, in programma nei locali di Aut (via Filippino) mercoledì 17 giugno. Un incontro sulle relazioni tra musica e movimenti per i diritti civili americani tenuta da Massimo Bressan, attuale presidente del Metastasio e di Iris-Ricerche ed esperto di musica jazz.
“Il 15 Settembre 1963 una bomba esplose davanti all’ingresso di una chiesa battista a Birmingham – Alabama – comincia la presentazione dell’incontro – I responsabili dell’azione furono alcuni membri di un gruppo locale di affiliati al Ku Klux Klan che collocarono la dinamite sotto le scale d’ingresso alla chiesa con un innesco ritardato. Nell’attentato alla chiesa – che veniva usata anche per le riunioni del movimento per i diritti civili – morirono quattro ragazze afroamericane (tra i 10 e i 14 anni), altri due ragazzi (di 13 e 16 anni) furono uccisi dalla polizia durante gli scontri che seguirono la strage, nelle strade della città. Questo fu solo uno degli accadimenti sanguinosi e violenti che si ripetevano in quegli anni negli Stati americani del Sud; il suo impatto fu particolarmente forte, non solo nella società e nella politica americana, ma anche nella comunità dei musicisti e degli artisti”.
John Coltrane con “Alabama“, Nina Simone con, tra le altre, “Mississippi Goddam“, “A Change is Gonna Come” (1964) di Sam Cooke, “People get Ready” (1965) degli Impressions, oppure “Power to the people” e We people who are darker tha blue di Curtis Mayfield, “What’s going on” di Marvin Gaye e appunto “There’s a riot going on” di Sly and the Family Stone sono solo alcune delle canzone ispirate ai movimenti per i diritti civili americani.
“Più di 30 anni più tardi – prosegue la nota – quelle vicende sono state raccontate da Spike Lee in un documentario, 4 Little Girls (HBO 1997), che ripercorre i fatti e le emozioni di quegli anni a partire dalle testimonianze degli amici e dei familiari delle ragazze di Birmingham. Altri film raccontano la storia del movimento delle Pantere nere e di Angela Davis, come il recente documentario svedese Black Power Mixtape 1967-1975 (2011), o il classico The Murder of Fred Hampton (1971), il giovano leader delle Pantere che venne ucciso dagli agenti della FBI mentre dormiva, e che mostra la potenza e la lucidità della sua visione politica e della sua capacità comunicativa”.
Mercoledì 17 dalle 19,30 “Soul Food” e aperitivo. Alle 21 via a “There’s a riot going on”.