Flavio Giurato, da solo, chitarra e voce. Davanti, il pubblico attento dell’Ex Fabrica, sul prato. Alcuni lampi lontani minacciano la serata estiva. Il primo pezzo parla proprio di questo, di un soundcheck sotto un temporale che arriva. Giurato è capace anche di questo, di comporre e cantare l’incombente, invece di fare i soliti “one two three check“.
Fortunatamente il temporale non è arrivato, e allora la serata va avanti intima e rabbiosa, come ci si aspetta da un concerto di Flavio Giurato. Centocelle, Marco e Monica, Orbetello (solo voce), Il Manuale del Cantautore, alcuni brani (meravigliosi) dalla Scomparsa di Majorana, un truculento inedito in inglese che fa parte di un prossimo progetto. Poi, richiesta a gran voce, La grande distribuzione. Nove minuti di follia, poesia e di retaggi borghesi che la rendono di fatto un nuovo classico giuratiano. Un altro inedito, meraviglioso, dal titolo “Digos”, che uscirà tra breve in rete (tra breve, per Flavio Giurato, può voler dire anche due anni. Lo amiamo anche per questo). Marcia Nuziale e Tuffatore concludono il tutto. Un’ora e mezzo di rabbia e amore. E poi, sopraffatto dalle richieste, passata la mezzanotte, un fuori programma: Praga, Silvia Baraldini, La Giulia Bianca. Bella serata.
ps. A fine serata Giurato si ferma a parlare col suo pubblico di musica d’autore e altri cantautori da lui stimati. Ecco un estratto video
Io e Flavio Giurato. La verità sul tutto.
Posted by Maxo Paolieri on Lunedì 8 giugno 2015