“Così ti ha fatto Dio e così ti devo tenere” è la seconda mostra di TU35 – Geografie dell’arte emergente in Toscana, progetto organizzato dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci con Officina Giovani di Prato per sondare, captare e indagare le energie creative che ci circondano, dando spazio a sperimentazione, trasversalità e commistione di discipline artistiche e linguaggi creativi, dall’arte visiva alla musica, dal cinema al video, dal multimedia al design.
Il titolo della mostra Così ti ha fatto Dio e così ti devo tenere è tratto da un’opera di uno degli artisti partecipanti, Gabriele Mauro, che i curatori hanno trasformato in un quesito da porsi in relazione alla città di Firenze. La “questione” non rappresenta un punto di arrivo, piuttosto è un mezzo per instaurare una nuova piattaforma di dialogo su come proporre una trasformazione della città e della sua percezione. Le opere scelte non solo si confrontano con le contraddizioni della tradizione, ma propongono un suo superamento attraverso continui interventi nella realtà cittadina.
I curatori hanno effettuato più di 40 studio visit, constatando che “l’immagine da cartolina” di Firenze ancora oggi condiziona e influenza fortemente il rapporto con l’idea di arte, e se da un lato la città è un luogo soffocante per gli artisti che ci vivono, dall’altro rimane una calamita per studenti e turisti di tutte le nazionalità. Gli artisti selezionati, molti dei quali dividono il loro tempo tra la Toscana e l’estero, fanno capire che loro “non se la vogliono tenere così” questa città ma che, al contrario, intendono creare un dibattito acceso sul territorio fiorentino. Questa riflessione si rispecchia anche nella “grammatica” dei loro lavori; da un lato indagano il rapporto tra opera e supporto, dall’altro evidenziano tutti quegli elementi al di fuori della fisicità dell’opera, tutto ciò che sta attorno, tutto ciò che è rumore di fondo.
Se Francesca Banchelli (Firenze, 1981) si concentra sulle relazioni sociali nella città contemporanea offrendo nuove possibilità di dialogo tra il potere politico e il “cittadino”, Giovanni Ozzola (Firenze, 1982) lavora sulle differenti percezioni degli spazi, così come il gruppo di street artists Guerrilla SPAM (collettivo fondato a Firenze nel 2010), particolarmente attivo per le strade fiorentine. La volontà di relazionarsi in maniera diretta, ma meno impetuosa, si evince dai lavori di Mona Mohagheghi (Teheran, 1981) che oltre a ricercare sempre un collegamento con la sua città natale, vuole intessere un profondo legame personale con Firenze. Questa dimensione intimista emerge anche dai lavori scultorei di Lorenzo Cianchi (Empoli, 1985) e da quelli pittorici di Stefano Cesarato (Firenze, 1989). Sulle contraddizioni che spesso si sviluppano all’interno della città contemporanea, lavorano Pietro Manzo (Salerno, 1981) che, attraverso un articolato lavoro pittorico, invita a un Grand Tour insolito, e Gabriele Mauro (Lecce, 1991) che sfida i luoghi comuni diffusi della società. Le fotografie di Marco Castelli (Firenze, 1991) riflettono sia sulla società contemporanea sia sulle suggestioni cittadine, mentre le evocazioni d’incomunicabilità nel lavoro di Lek M. Gjeloshi (Shkoder, Albania, 1987) rivelano la natura dei rapporti sociali.
Mappando la creatività contemporanea fiorentina, i curatori Filippo Bigagli, Annalisa Foglia e Gabriele Pantaleo
con il prezioso contributo del critico e curatore Lorenzo Bruni hanno voluto esporre, assieme alla loro personale lettura delle energie attive sul territorio, le informazioni che si sono trovati a maneggiare per giungere a questo risultato, come i cataloghi di mostre passate, liste di spazi e di eventi. Questo materiale sarà esposto ad Officina Giovani, creando così un’area di sosta e un luogo di relazione.
Informazioni
Così ti ha fatto Dio e così ti devo tenere
A cura di Filippo Bigagli, Annalisa Foglia e Gabriele Pantaleo
con il contributo di Lorenzo Bruni
Dal 05 al 21 giugno 2015
Officina Giovani, ex-Macelli Pubblici, piazza dei Macelli 4, Prato
Inaugurazione: giovedì 04 giugno 2015, ore 18
Sabato 13 giugno si terrà una visita con i curatori e gli artisti.
Orari di apertura al pubblico
Dal mercoledì alla domenica, dalle 15 alle 19