“L’arte contemporanea interessa solo una schiera di sacerdoti addetti ai lavori, il resto dell’umanità non la trova interessante”: un Philippe Daverio che mette in guardia Prato e il centro per l’arte contemporanea Pecci ai microfoni di Tv Prato. “Al Pecci va portato un dibattito sull’arte contemporanea, uno studio sull’italianità, sulle centinaia di validi artisti che abbiamo nel nostro Paese e nessuno prende sul serio”.
In occasione dell’affollata e discussa conferenza/incontro al museo di Palazzo Pretorio ieri sera, il critico ha rilasciato un’intervista all’emittente pratese, commentando il suo sistema culturale, che nulla ha di diverso rispetto allo scenario nazionale.
Gli argomenti sono il Pecci, la comunicazione e la polemica sul suo cachet.
Il video
Per quanto riguarda la buona comunicazione del sistema culturale cittadino, Daverio non ci gira troppo attorno: il problema è nazionale, e molto spesso non ci si investe perché non si vogliono rompimenti di scatole.
“Il mio cachet? Se non me lo davano, non venivo. Di quella cifra il 70% dei soldi finiscono in tasse”. Il video