C’era una volta una strada che collegava il porto di Pisa e il mar Adriatico. Stiamo parlando di molto tempo fa, quando i Romani dovevano ancora diventare padroni del mondo e nel centro Italia ma non solo dominavano gli Etruschi. Questa strada, una specie di “superstrada del passato”, viene adesso chiamata “antica via etrusca del ferro” perché serviva per trasportare materie prime, come appunto il ferro proveniente dai giacimenti minerari dell’Isola d’Elba, e per farlo passava da grandi città commerciali come Marzabotto e Gonfienti, la città etrusca sepolta sotto l’interporto di Prato.
Sulle orme degli Etruschi si metteranno in cammino i tipi di IgersPrato alla fine del mese di maggio per riscoprirne i percorsi e le meraviglie nascoste. Il progetto snoderà in tre tappe nel 2015 e proseguirà con altre iniziative (vedi sotto) nel 2016 e 2017 con il sogno di un vero e proprio sbarco a Londra per incontrare “L’offerente”, la statuetta in bronzo scoperta nel 1735 a Pizzidimonte (Prato) di cui presto si persero le tracce finché non ricomparve nel 1824 al British Museum. E proprio Londra, dicono gli Igers pratesi, è il sogno nel cassetto di questo lungo progetto.
Le tappe del progetto
Tappa n.1 – Isola d’Elba – 22-24 Maggio 2015 – #PratoElbaInvasion15
Partecipanti: 15 trai migliori instagramers Pratesi
Un tour sull’Isola d’Elba (#PratoElbaInvasion), dove veniva estratto il prezioso minerale, dal 22 al 24 Maggio, in cui 15 instagramers potranno ripercorrere le tracce degli Etruschi sull’isola, visitando il Museo Archeologico del Distretto minerario di Rio nell’Elba ed il Parco Minerario dell’isola d’Elba (Rio Marina), le cui naturali ricchezze furono una delle principali ragioni della fortuna dei nostri antenati. Fu proprio grazie alla lavorazione fatta in loco, e al commercio di minerali che l’aristocrazia etrusca riuscì ad accumulare eccezionali ricchezze.
Tappa n.2 – Gonfienti, Prato – 21 Giugno 2015
Instameet aperto (30 instagramers) di promozione territoriale della Provincia di Prato
Da Signa gli Etruschi lasciavano l’Arno e risalivano il Bisenzio fino ad arrivare alle pendici della Calvana , dove avevano creato la città di Gonfienti, importantissimo snodo commerciale. Gonfienti risale alla fine del VII secolo a.C.e costituiva il baricentro dell’importante via di comunicazione tra l’Etruria centrale e l’Etruria padana. Abbandonata intorno alla fine del V secolo a.C. per ragioni ancora ignote, viene riconosciuta come una delle principali città etrusche dell’epoca arcaica, testimoniata dall’importanza dei reperti finora riemersi da scavi ancora nella sua fase iniziale, come le ceramiche attiche di grande pregio recuperate, fra le quali la kylix attribuita a Douris, artista greco attivo ad Atene, tra il 500 e il 475 a.C. Si parla anche che Gonfienti sia la Leggendaria Camaras, per la sua magnificenza, dove pare fosse sepolto il Lucomone Etrusco Porsenna. Le tradizioni Toscane parlano del potente lucumone che, sentendo la morte arrivare, aveva fatto costruire un cocchio trainato da 12 cavalli tutto d’oro, così come una chioccia con cinquemila pulcini, anch’essi d’oro. Che Prato nasconda un tesoro ?
Tappa n.3 – Artimino e Carmignano
Instameet aperto (30 instagramers) di promozione territoriale della provincia di Prato
Attraverso l’attracco fluviale di limite sull’Arno, dove sono stati rinvenuti reperti (Anfore) e dove è stato scoperto l’insediamento Etrusco di Montereggi, inizia la scalata al Montalbano (area Pratese), che delimita una vasta area frequentata dagli Etruschi e dove si trova l’insediamento di Artimino e le aree Archeologiche del Tumulo di Montefortini, la Necropoli di Prato Rosello, la Tomba di Boschetti e Pietramarina. Artimino e l’area di Pietramarina era delle roccaforti per gli Etruschi che dalla cima del Montalbano dominavano strategicamente, da una parte la Val d’Arno e dall’ altra gli insediamenti alle pendici degli Appennini.
Tappa n. 4 – Marzabotto – Bologna (2016 – da definire)
Da Prato, cioè dall’antico terminal commerciale di Gonfienti, la via etrusca del ferro passa all’altro snodo commerciale in Val Padana, Marzabotto. Meglio conosciuta in età Etrusca con il nome di Kainua. Spinti dalla necessità di trovare nuove terre da coltivare. Nel VI secolo a.C. una nuova fase espansionistica, dettata questa volta dalla necessità di trovare nuovi sbocchi commerciali (a seguito delle vicende, politiche ed economiche, che coinvolsero direttamente l’Etruria meridionale, portandola al declino), spinsero gli etruschi di nuovo in Valle Padana, dove viene costituita l’Etruria padana, occupata, oltre che da centri di nuova costituzione, anche da antichi insediamenti.
Tappa n.5 – L’antico porto di Spina – Ferrara (2016 – da definire)
Da Kainua, la via del ferro proseguiva fino alla famosa città portuale di Spina che era il collegamento tra il mondo Etrusco e quello Greco. La città di Spina venne scavata in seguito alla riscoperta legata alle opere di prosciugamento delle valli di Comacchio. Nella necropoli sono state trovate più di 4.000 tombe, alle quali vanno aggiunti gli scavi di una parte dell’abitato. Fiorì a partire dal 540 a.C., come emporio che faceva da cerniera tra mondo etrusco e mondo greco, grazie ai collegamenti marittimi che provenivano dall’Ellade.
Tappa n. 6 – Londra (da definire)
Il progetto “L’antica via Etrusca del Ferro” è realizzato da IgersPrato e DiscoverPrato, con il patrocinio del Comune di Prato, del Comune di Rio nell’Elba e del Comune di Rio Marina e grazie alla collaborazione di sponsor quali Luna Toscana, Daniel Wellington, Moby, Camping Le Calanchiole, Toremar, Pro Loco Rio Marina e Cavo, Ristorante Da Luciano Scaglieri ed ElbaDrone.it.
Foto anteprima: la presentazione del progetto al Bastione delle forche – Foto Storm767