Oltre confine, una mostra della fotografa pratese Francesca Brusori allestita nelle sale della trattoria Soldano in Duomo per toccare con mano alcuni degli scatti che appartengono al progetto My shots for Nepal, foto in vendita per aiutare le famiglie nepalesi colpite dal terremoto.
“Durante il mio viaggio in Nepal dello scorso anno – spiega la fotografa pratese – ho potuto vivere un’esperienza unica che mi ha lasciato ricordi ed emozioni forti, legati alle meraviglie di questo paese, ma soprattutto all’accoglienza e al calore della sua gente. Nel mio percorso ho incontrato, in particolare, la grande famiglia del Nepal Planet Hotel: Francesco, Yam e tutti i ragazzi che vi lavorano. Anche se per breve tempo, questo luogo è stato per me una seconda casa. Con loro ho potuto conoscere più da vicino questa terra, il suo popolo e le tradizioni. Mi sono immersa nella storia, ho camminato sulle sue montagne e meditato nei loro luoghi sacri. E nei sorrisi che hanno dipinto i nostri volti così diversi, mi sono sentita parte del loro mondo. Questo tragico terremoto ha distrutto tanto e in particolare Bhaktapur, fra i distretti più sofferenti. Tra le famiglie che hanno perso tutto ci sono anche quelle di alcuni ragazzi del Planet, che è rimasto in piedi e che è diventato il rifugio per tante persone senza più una casa. Da qui nasce la mia iniziativa. Vorrei aiutare quanto più possibile queste persone donando i soldi ricavati da ogni vendita delle immagini del mio archivio al progetto Rongpuk e Francesco, per il terremoto in Nepal”.
Chi volesse godersi la mostra può liberamente entrare al ristorante Soldano in Duomo e lasciarsi catturare da sguardi e paesaggi. Chi fosse invece interessato a saperne di più sull’iniziativa può visitare francescabrusori.com.
La maniera di partecipare al progetto di solidarietà è duplice: si possono acquistare le fotografie scattate in varie zone del mondo oltre al Nepal, come India, Cambogia, Vietnam, Marocco, Giordania, Thailandia, oppure partecipare all’iniziativa semplicemente donando qualcosa. “Metto me stessa e la mia faccia quale garanzia: tutti i soldi raccolti arriveranno direttamente a chi ne ha bisogno, senza filtri, né deviazioni. E nella speranza di rivedere presto il Nepal sorridere, ringrazio tutti quelli che vorranno aiutarci”.