“Siamo soddisfatti”. Il presidente del Met Massimo Bressan ha cominciato e chiuso con queste parole la conferenza di fine stagione del Metastasio. Soddisfazione per il bilancio in pari (chiuso nei giorni scorsi), per i numeri delle presenze in crescita rispetto alla stagione precedente e per tutto quello che riguarda produzioni, abbonamenti e iniziative collaterali del teatro. Con un desiderio preciso: fare del Metastasio un polo tecnico per lo spettacolo.

Con un unico, gigantesco punto interrogativo chiamato Tric  (teatro di rilevanza e interesse culturale) su cui però Bressan si dice fiducioso e che, dice, “pur incidendo sulla prossima stagione non ne ha fermato la programmazione. Essendo triennale – ha aggiunto – il piano dei Tric lascia sperare che dopo un primo anno di assestamento, gli altri due siano di più facile gestione”.

I numeri del Mestasio Stagione 2014/2015

Abbonamenti stagione 2014/2015
2234
(“in leggera crescita rispetto alla passata stagione”, dice Bressan)

Presenze totali agli spettacoli
39.100
(+ 800 rispetto alla passata stagione), di cui 14 mila del teatro ragazzi. Spettacoli di maggior successo di pubblico: “Tartufo”, “Otello”, “Danza Macabra”, “La dodicesima notte”, “Il cappotto”.

Metastasio Jazz
2.100
presenze. Raddoppiate rispetto alla passata stagione (1180).

Incontri con il pubblico
600
presenze totali

Produzioni del Met in tournée
114
repliche, 25 mila presenze totali

 Tric e futuro (polo tecnico dello spettacolo)

Il Metastasio aspetta. “Sono convinto che quando il Ministero ci farà sapere qualcosa di più sui Tric noi saremo sempre lì, sempre tra i primi dieci teatri in Italia – confessa Bressan – Le nostre preoccupazioni sono semmai legate soprattutto all’assetto societario del Met. La Provincia non ha modo di investire, la Regione è ad un bivio e sicuramente tratteremo il suo contributo al teatro con la prossima giunta. Quindi solo il Comune di Prato garantisce in questo momento il proprio sostegno. Per questo, credo dovremo lavorare molto in direzione dei privati, sia per quanto riguarda la sponsorizzazione che per tutto ciò che concerne collaborazioni tecniche. Un altro aspetto fondamentale – ha aggiunto Bressan –  è che senza le Province ci sarà una rimodulazione di tutta l’alta formazione, verrà cioè costituito un polo tecnico per i beni culturali e per il turismo e qui dovremo capire cosa vuol fare la Regione, se cioè concentrarsi di più sul turismo o sui beni culturali. L’unica cosa che sappiamo – conclude – è che noi vogliamo diventare un “polo tecnico dello spettacolo”, cioè un luogo di formazione e di produzione, che poi è quello che siamo da molto tempo”.

Il nuovo direttore e il teatro Magnolfi

“Stiamo andando verso una nuova direzione e questo dipende anche dalle nuove disposizioni del Ministero” ha esordito Bressan quando gli è stato chiesto del direttore artistico uscente Paolo Magelli. “Un direttore-regista non è la figura prevista e quindi la nuova direzione dovrebbe essere più tecnica, magari usando registi come consulenti” ha preciso poi il presidente del Met. Una delle cose di cui si dovrà occupare il nuovo direttore artistico del Metastasio sarà sicuramente il teatro Magnolfi, dove la presenza del Metastasio dovrà essere sempre più frequente. “Vogliamo utilizzare il teatro Magnolfi per molte cose – ha spiegato Bressan – ma soprattutto per esplorare la nuova drammaturgia italiana e insieme a Fondazione Toscana Spettacoli anche quella toscana”.