Ci siamo arrivati anche quest’anno, alla notte bianca. Speravamo che il Maestro reazionario dei Calendari avesse omesso il 30 aprile, facendoci saltare a Maggio direttamente dal 29, ma non è stato così. L’evento più odiato dai compagni del Primo Maggio (subito dopo le convention della Stazione Leopolda di Firenze) arriva puntale con il piglio liberista e capitalista di coloro che si divertono la sera ma il giorno dopo non possono arrivare puntuali all’appuntamento con la manifestazione dei lavoratori perché dormono. L’evento arriva un po’ in sordina, diciamocelo: abituati al boom di 3-4 anni fa in cui la notte bianca aveva assunto la forma di “karaoke + banchetto dei brigidini + bottega del mutandaio aperta fino alle 23” in ogni comune della provincia di Firenze , ci ritroviamo adesso in una situazione che fa subito ripensare alla vetrina martellante che ne fece l’attuale Presidente del Consiglio, quando anni orsono fu prono a dare mani a destra e manca chiudendo poi la kermesse in Palazzo Vecchio, dove aveva invitato chiunque, da Sbirulino al mostro di Rostov.
Ma andiamo ai dettagli di questo mirabolante evento, che per un colpo di genio dei curatori si chiama “The black night”, che è un po’ come se i Robinson avessero battezzato Vanessa con il nome di Bianca.
Gli eventi vengono inaugurati da un’installazione dal nome “The black night clock”, che non è il titolo di un album dei Nine Inch Nails ma bensì un evento in cui verrà scandito il passare del tempo a garantire il corretto funzionamento degli orologi da polso dei passanti: dopo mezzora, esattamente alle 19.30 è il momento dell’immancabile “Concerto al tavolo” (come quelli di Bocelli a Robert De Niro) della mitica “Scena muta”, che in effetti da un po’ di tempo a questa parte non si era più fatta sentire, sicuramente per via della deriva fascista dell’attuale governo e della mancanza di spazi autogestiti controculturali.
Saltando da un museo aperto all’altro, fra gli stiaffi delle mamme ai bambini, le birre rovesciate e le guide turistiche croate, possiamo fermarci in zona Oltrarno, alla libreria “La Citè”, famosa a Firenze per essere stato l’unico esercizio commerciale privato in Italia che ad un’ordinanza comunale restrittiva sugli orari rispose organizzando una manifestazione in difesa della cultura tipo Parigi 1968. Presso questa libreria e non solo potremo gustare un pezzo di Brasile, ovvero della patria di musica stonata e fuori tempo che a tanti piace per la difficoltà d’esecuzione richiesta, dote che si può trovare imbriacandosi.
Per un pisolino consigliamo Palazzo Vecchio, dove si terrà la maratona “Bach in black”, che non ha niente a che vedere con gli AC/DC, ma che vedrà il maestro Ruffini proporci Bach dalle ore 19 alla mattina del Primo Maggio, per la felicità degli orchestrali che ovviamente riceveranno iniezioni di chetamina ogni 25 minuti.
Altre attività con un pubblico sicuramente numerosissimo avranno luogo sia nel sottopassaggio delle Cure dalle 21 alle 2.30, dove dei graffitari potranno fare quello che normalmente fanno senza che nessuno dica loro “cosa state facendo? Imbrattate?” oppure il concerto a caso (visto che sul programma non c’è) che si terrà in Via del Sansovino, location che come tipo di appeal per la musica forse è appena sotto al Circo Massimo.
Museo Bardini propone la musica che viene suonata solo per la notte bianca o a Capodanno, ovvero il Gospel, lo Spazio Alfieri colma il buco dell’Africa, perché non è che si può festeggiare qualcosa senza lo spirito dei nostri fratelli africani e alle Oblate l’associazione culturale “Teatro La’” porterà in scena un radiodramma basato su una storia russo-ebraica del XIX secolo, giusto per passare in simpatia e leggerezza questa reazionaria nottata. Citazione anche per il surrealismo della Spiaggetta dell’Arno dove si terranno una serie di “Letture ad occhi chiusi”.
In questa orgia clamorosa di associazioni culturali, concerti di scuole di musica, performances di strada fatte da artisti che in realtà per campare fanno le letture del GAS, segnaliamo in via della Chiesa una performance teatrale della scuola EUROPA POWER YOGA, che non è una join venture fra un produttore di succhi di frutta ed una compagnia energetica, ma una scuola di yoga. Alla faccia di chi pensa alla meditazione.
Ma niente poteva essere, nessun evento del genere può essere tale a Firenze senza l’incursione del caro Giancarlo Cauteruccio e dei Krypton , che puntuali come le occupazioni dei licei in autunno o come il sorrisino a bischero di Vincenzo Montella in conferenza stampa, irrompono nella nottata illuminando a caso la facciata di San Lorenzo.
Ultimo capitolo, la mitica “colazione in Palazzo Vecchio”, dove Nardella (vedi bene, Nardella, non il sindaco) aspetterà finalmente qualcuno per tentare un bagno di folla, che l’ultimo che ha fatto, a San Lorenzo con gli ambulanti, non era andato proprio bene.
Buona nottata, non fate tardi.