“Prato e i suoi volti” è il corso di giornalismo fatto da Officina Giovani. Questa è la storia di Lorenzo, Tiziano e François, giovani corrieri… in bicicletta
di Gianluca Righetto
Ecoposta Prato è una piccola ma virtuosissima realtà pratese. Non sono solo corrieri, sono corrieri in bicicletta, consegnano qualsiasi cosa, ovunque e in (quasi) tutte le condizioni meteo, ad emissioni zero. Non a caso si chiamano Ecoposta e fondano tutta la loro attività su un’etica ecologica e sostenibile. Da poche settimane Lorenzo, il fondatore, Tiziano e François, tutti giovanissimi, si sono trasferiti in via Magnolfi, in pieno centro cittadino.
“Non è una scelta casuale – dice Lorenzo – , volevamo essere lì, dove le auto non possono, o non dovrebbero nel caso di Prato, entrare. Per un’attività in bicicletta è stato naturale!”. Con l’apertura del nuovo negozio, Ecoposta ha allargato i sui servizi “Abbiamo un’officina per le riparazioni, di cui si occupa François. Anche in questo caso cerchiamo di privilegiare le riparazioni pure, e non semplicemente la sostituzione del pezzo, sempre in un’ottica ecologista – Continua Lorenzo – se un cliente ha forato, noi ripariamo la camera d’aria con una toppa, invece di montarne una nuova”.
Oltre all’officina in negozio si possono acquistare delle robustissime biciclette di importazione, adatte alle voragini delle nostre strade, e da poco è iniziato il servizio di riparazione a chiamata: se la bici ti lascia a piedi, Ecoposta arriva ed effettua la riparazione in loco, comodo.
Perché usare la bici per fare le consegne? Perché in città il mezzo migliore per muoversi, è più veloce rispetto all’auto, trovi sempre parcheggio, ti mantieni in forma. “Quando dico ai miei amici – racconta Tiziano – che per arrivare in centro dalle Macine ci metto 7 minuti, loro strabuzzano gli occhi, ci siamo dimenticati dell’efficienza di questo mezzo, sicuramente l’hanno fatto i giovani”. E se lo dice chi pedala tutto il giorno per lavoro, bisogna fidarsi. “Se ci fai caso la maggioranza delle persone anziane usa la bici, perché i giovani non lo fanno?”, si interroga Lorenzo. “Forse abbiamo perso la capacità di divertirci andando in bici, quando avevo io 14 anni il mio più grande desiderio era ricevere una bicicletta nuova, adesso cosa desiderano i ragazzi? L’iphone o la playstation…”. Secondo Lorenzo e Tiziano bisognerebbe investire nella cultura della bicicletta, che si sta perdendo, partendo dalla scuola e da iniziative, anche a livello politico, che ne incentivino l’uso, come si fa in altri paesi o città. Non basta mantenere efficienti le piste ciclabili, bisogna educare all’uso della bicicletta, far capire che si risparmia tempo, denaro e se ne guadagna in salute.
“Quando ci siamo trasferiti – dice Tiziano – vedere tutte queste auto davanti al negozio, è stato un colpo al cuore, non dovrebbero esserci”. “Il traffico all’interno del centro storico – continua Lorenzo – andrebbe ridotto, noi ci siamo proposti come fermo posta ai corrieri, in modo da non far entrare i camion in centro storico e ridurre il traffico, speriamo che venga accettato”. Pochi giorni fa si sono riunite le commissioni per discutere il nuovo piano di mobilità urbano che prevede lo sviluppo e il potenziamento delle infrastrutture, dalle ciclabili ai depositi. Adesso che ci sono un po’ di soldi da investire, speriamo che i consigli di chi la bici la vive davvero e quotidianamente vengano ascoltati.