“Tenere aperto un locale oggi è una battaglia continua ma quei gruppi che criticano le politiche dei locali pratesi dovrebbero essere i primi a frequentarli”.
Così Luca Mencarelli, uno dei titolari dell’Exenzia, replica a quanto detto sulla scena musicale pratese da alcune band in questo lungo pezzo pubblicato ieri. In particolare, replica alle affermazioni riguardo le cover band e all’Exenzia, definito un locale dove “suonano solo cover band“. Una definizione che Mencarelli respinge con forza e che usa per rilanciare un concetto molto semplice: se i musicisti pratesi frequentassero di più i locali della città probabilmente ne trarrebbero giovamento tutti.
“I gruppi hanno le loro ragioni – spiega Mencarelli – ma dovrebbero sapere bene che ormai un locale è quasi costretto a ricorrere alle cover band se vuole rimanere aperto. Per quanto riguarda invece l’Exenzia, invito tutti i musicisti di Prato a documentarsi meglio: la nostra programmazione propone cover band di livello solo per un trenta per cento del totale, mentre il restante settanta è formato da band di livello nazionale e internazionale. Certo, poi la nostra è una nicchia ben precisa, che non comprende per esempio l’indie rock e che va dal metal alla new wave, ma prima di criticare la qualità dell’offerta, bisognerebbe informarsi”.
“Le critiche le accettiamo e spesso servono per crescere ma è facile fare quelli underground e poi non frequentare i locali di cui si parla – aggiunge il titolare dell’Exenzia – io penso che se tu, musicista emergente, vuoi contribuire al sostegno della scena musicale della tua città, dovresti essere il primo a frequentarne i locali e a rimanere sotto al palco durante i concerti. Questo, se accadesse, porterebbe sicuramente giovamento a tutti, ai locali che magari farebbero suonare meno cover band e anche alle stesse band. Forse questi musicisti – conclude – dovrebbero fare un po’ di autocritica e informarsi prima di parlare di cose che non conoscono come la gestione di un locale”.
In anteprima: Exenzia – foto di Lightmotion