“Prato e i suoi volti” è il corso di giornalismo organizzato da Officina Giovani e tenuto dalla nostra Stella Spinelli a partire da ottobre 2014. Si tratta di una serie di inchieste su specifici problemi della città, affrontate con interviste, sopralluoghi, valutazione delle fonti e tanta passione. A corredarli foto ad hoc, scattate dai ragazzi stessi. Pratosfera pubblicherà un articolo al giorno per tutta la settimana. Giovedì 2 aprile, dalle 19 a Officina Giovani, si terrà l’evento finale del corso (verranno lette e commentate l’inchieste e saranno esposte le fotografie) e verrà presentato il corso “Prato e i suoi volti 2.0”. Il corso è gratuito, per iscriversi [email protected].
testo e foto di Francesca Brusori
“Il vero motivo per cui si comincia, e che nessuno dice mai, è che la droga è buona! “Così inizia il suo racconto Marco, trentenne, con 3 lavori, 2 lauree, tante passioni e un passato da tossicodipendente.
Vuole raccontare la sua storia senza un motivo particolare. Lui dal mondo della droga è uscito da anni, ma sa bene che la sincerità di una testimonianza chiara potrebbe essere ben accolta da chi cerca una via d’uscita. Ormai la parola “droga” a Prato è diventata assillante e molto preoccupante. I quartieri “dei tossici” si sono estesi e sembra quasi che il mondo della vita normale, alla luce del sole, si stia mescolando a quello oscuro e sconosciuto dei tossici.
Gli occhi di Marco, sotto i suoi folti riccioli, trasmettono consapevolezza. Parla con sicurezza e decisione. A tratti è ironico, ma ci tiene a sottolineare l’importanza di dire la verità, poiché tutti abbiamo imparato quanto sono nocive le droghe, ma nessuno ci dice mai che la cosa più pericolosa è quanto sono buone.
Ma una persona che non ha mai fatto uso di droghe non può capire la tua affermazione: puoi spiegarci cosa vuol dire che la droga, in particolare l’eroina, è buona?
“L’eroina è la cosa più buona che si possa provare. Non esiste altra sostanza nella vita reale, paragonabile alle sensazioni che ti da l’ero. E’ tutto. Una volta che la provi non puoi fare a meno di quella sensazione, perché è fantastica.”
Le tue parole sono pericolose. E’ già difficile far capire ai ragazzi perché stare lontani dagli stupefacenti. Doversi scontrare con la realtà che queste sostanze sono anche buone, rende tutto ancora più difficile. Ma secondo te i ragazzi lo sanno?
“I ragazzi di oggi sono molto più informati rispetto ai miei tempi. Io nella mia vita di 17enne pratese, vedevo il mondo delle droghe come fosse un altro pianeta. Non faceva parte della mia realtà e non sapevo niente in merito. Non fumavo, non avevo mai preso nulla. Il giorno che un amico mi ha proposto di provare, semplicemente ho detto: si, perché no!”
Come si comincia e cosa si prova?
“La prima volta che si prova una qualsiasi droga non si pensa ai lati negativi, perché la cosa di cui ti accorgi subito è che stai bene. Ti senti forte ed energico e niente ti ha mai fatto sentire così prima. Non hai troppi post (conseguenze fisiche), ed essendo il tuo fisico pulito, in poche ore torni normale. Non diventi dipendente e riesci a controllarne l’uso”
E come si cade nella fossa della dipendenza?
“La cosa che ti frega quando provi, è come ti sei sentito. E’ quello che ti spinge a rifarlo. Nel caso dell’eroina, all’inizio lo fai di rado, poi ogni tanto, poi spesso, finché non ne sei dipendente e vivi solo per farti. Con tutte le conseguenze che ne derivano.. purtroppo fino a ritrovarti a rubare addirittura in casa tua pur di procurarti un’altra dose”.
Quasi tutti però arrivano a desiderare di smettere..
“Il perché molti tossici desiderano uscirne lo sappiamo: la tossicodipendenza dopo qualche tempo agisce sul fisico, lo cambia, lo distrugge.”
Quali sono gli elementi fondamentali per riuscire?
“Non basta voler smettere. Il vero problema è trovare un sostituto a quelle sensazioni che solo l’ero sa darti. Finchè non riesci a colmare quel vuoto, sarai sempre tentato a farti di nuovo. Un aiuto indispensabile lo dà il SERT con la prescrizione di metadone, che annulla gli effetti fisici dell’astinenza. Ma la vera via d’uscita è soltanto la volontà mista a un sogno, che deve diventare la nuova ragione di vita.”
Tu come hai smesso?
“Desideravo essere un ragazzino come gli altri. Ero giovanissimo. Volevo andare in vacanza con gli amici, avere una ragazza. Ma soprattutto fare delle cose che mi avevano sempre affascinato. Ne ho fatto il mio obbiettivo, la mia nuova ragione di vita e così ho sconfitto l’eroina, che è rimasta solo un ricordo del mio passato”.