Martedì 24 Marzo – Bobo Rondelli in concerto – Obihall
Ci mancava un livornese a Firenze. Dopo che Virzì ha sdoganato a tutta Italia la bellezza di Livorno, e ancora in Toscana stiamo cercando di capire cosa ci sia realmente di bello in un porto industriale pieno di gente che urla biascicando, il cantautore nipote di Piero Ciampi approda in pompa magna sul palco dell’ Obihall. Rondelli è capace, per carità. Imprevedibile e istrionico al limite del paranoico, la questione risulta però inquadrare il fan rondelliano. Partendo dall’assoluta verità secondo la quale gli ultimi sono i migliori (è più facile essere ultimi che primi), che il disagiato è il bravo e quello normale è solo un conforme, il giochetto è presto fatto: il Rondelli ha per fans o militanti gonfi di sbornie tristi (ci mancherebbe) dei peggiori bar fiorentini, oppure ascoltatori radical il cui punto di riferimento non può essere Claudio Baglioni o Cesare Cremonini in quanto parlano di un mondo fatto di persone più o meno normali. “E cosa è la normalità?”. BOH. In ogni caso vi ricordiamo che all’ingresso verranno offerti dei ponce al mandarino, altra delicatezza livornese che poteva avere un senso fra i pescatori del 1954 ma ora forse è un filino fuori luogo.
Mercoledì 25 Marzo – Francesco De Gregori in concerto – Mandela Forum
Dopo l’esordio al cacciucco della nostra settimana di eventi, passiamo avanti e guardiamo oltre. Più che avanti in questo caso guardiamo indietro con l’arrivo sul palco del Mandela Forum di Francesco De Gregori. Il lider maximo del “radicalchiccismo”, colui senza il quale negli appartamenti romani di Monteverde alto chissà cosa si sarebbe ascoltato, si propone non come un semplice concerto (perché sappiamo perfettamente che le canzoni eseguite in questo contesto sono storpiature ritmiche delle sue originali) ma come un luogo comune. Il Mandela Forum diverrà territorio comune della sinistra italiana di tutte le estrazioni, dal renzismo agli ex brigatisti rossi: tutti li, ad ascoltare questo barbuto signore che non si toglie il cappello dal 1994 interpretare il vero inno italiano di una generazione: “Viva l’Italia”, dove si piange tutti insieme in un guazzabuglio di luoghi comuni da fine convention veltroniana.
Ed in questo happening di insegnanti di liceo in pensione, figlie di insegnanti di liceo in pensione (che magari vanno con la mamma), giovani cantautori che tanto lo sanno anche loro che non riusciranno mai a scrivere “Rimmel” a 21 anni, il maestro F.De Gregori, a cui vogliamo bene perché è un po’ come il nostro zio un po’ scemo, forse ricorderà a qualcuno cosa vuole dire essere un cantautore di quelli veri. Del resto è lui il rappresentante italiano dell’associazione internazionale cantautori inventata e presieduta da Bob Dylan.
Giovedì 26 Marzo – Iperrealismi – Teatro Cantiere Florida
Teatro Carrozzone Florida. Iperrealismi: si toccano vette altissime, soprattutto orizzonti descrittivi mai visti riguardo alla Scheda Artistica presente sul sito del teatro. Vi riportiamo tutta la descrizione, per non sminuire il genio dell’autore, e vi invitiamo a contattarci se riuscite a trovare la soluzione di questo gioco da Settimana Enigmistica. Un giorno conosceremo questo fenomeno. “Lo spettacolo si rifà al concetto di readymade: un oggetto che decontestualizzato assume nuovo significato. Per questo spettacolo il readymade sono riprese video di situazione “reality”: bagnanti in spiaggia, attesa alla fermata del bus, fila al bancomat, volti di an onime persone colte nell’espressività dell’ordinario. La disponibilità di mezzi di ripresa su telefoni cellulari, computer, CCTV, ha cambiato il modo di percepire il linguaggio video, abituandoci ad accettare immagini di bassa definizione, inquadrature poco accademiche e mancanza di drammaturgia pensata a priori, rendendoci obbligatorio ma ormai normale lo sforzo di immaginare ciò che nella ripresa si vede male o manca. La mancanza di drammaturgia intesa come successione di elementi atti a raccontare una storia o situazione, stimola maggiormente l’osservazione e l’attenzione per i dettagli e fornisce spunto per nuove costruzioni drammaturgiche. Mi interessa trasportare questa capacità di osservazione indagatrice allo spettacolo dal vivo, uscendo dai codici della danza e del teatro per porre l’attenzione sul movimento, la qualità dell’accadimento che è già di per se narrazione e virtuosismo. Da questi presupposti lo spettacolo si sviluppa in 5 sezioni che indagano il principio di decontestualizzazione e ricontestualizzazione del movimento pedestre facendo riferimento all’interazione del video e della performance dal vivo come mezzo per cambiare la narrazione stessa del video”.
Venerdì 27 Marzo – Alan Parson Project in concerto – Obihall
La musica va alla grande a Firenze questa settimana. Dopo De Gregori andiamo a segnalare per questo venerdì sera il concerto di una band giovane e pimpante, gli Alan Parson Project. Chi sono questi personaggi? Nella migliore delle ipotesi avrete in testa solo una copertina con un occhio stilizzato ed una canzone, “Mammagamma”. Eh, potete tranquillamente fermarvi qua, perché gli Alan Parson Project, considerati una band progressiva di caratura, hanno la caratteristica di avere prodotto solo musichette per le attese telefoniche oppure per gli spot dei concessionari di auto nelle tv private. Fatte bene, ci mancherebbe: ma quelle rimangono. Sul pubblico presente non possiamo dirvi granché: per la salvaguardia delle nuove generazioni e di tutta l’umanità ci auguriamo caldamente che non vi siano under 50i. Sarebbe un colpo molto forte vedere un ragazzo all’ Obihall, un colpo che sarebbe paragonabile a scoprire vostro padre in ascolto di Pierpaolo Capovilla.
Sabato 28 Marzo – Spandau Ballet in concerto – Mandela Forum
La settimana degli anziani finisce in bellezza con un evento che fa la chiusa culturale di una intera generazione. Prima De Gregori (pubblico impiego, istruzione, sanità), poi Alan Parson Project (informatica, servizi, patologie cliniche a carico dell’orecchio medio) ed infine gli Spandau Ballet (terziario, piccole e medie imprese, artigianato).
Noi ci sentiamo di consigliare l’evento, anche se con delle piccolissime note. La prima è artistica: questi signori sono stati giovani solo dieci minuti (in cui hanno registrato il loro primo disco), dopodiché hanno fuso il suono di Fausto Papetti con la melassa di James Taylor, diventando totalmente anziani. Insomma, erano bolsi a 25 anni, figuriamoci ora. La seconda, più sui generis, riguarda la famosa rivalità coi Duran Duran. Mai esistita, in quanto i secondi erano e sono una delle band inglesi più importanti degli ultimi 30 anni. Detto questo, vi consigliamo un abbigliamento consono alla serata (Levi’s, cinture El Charro e felpa Best Company) e vi auguriamo un aperitivo a base di Nano ghiacciato o una cenetta con in apertura insalata russa e cocktail di gamberetti in salsa rosa, per proseguire poi con un piatto di farfalle vodka e salmone. Mi raccomando, non dimenticate l’autoradio AUTOVOX in macchina.