“Facewall – 100 intrecci di mondi possibili”, la mostra realizzata grazie al contributo della Regione che verrà inaugurata domani pomeriggio alle 18 al Museo del Tessuto, è un progetto fotografico contro il razzismo, un progetto per l’integrazione e anche un progetto di comunicazione politica. Ma è anche, e secondo noi soprattutto, un progetto riuscito sulla bellezza. La bellezza della gente comune, quella che tutti i giorni, di qualsiasi nazionalità sia, vive, ama e lavora a Prato.
Cento fotografie di Ilaria Costanzo che ritraggono due persone, una italiana e l’altra di diversa nazionalità, accompagnate dalle storie del loro rapporto lavorativo o sentimentale. Così cominciava Facewall nel 2013, ideato dallo Spazio Compost in collaborazione con Pratosfera, Ilaria Costanzo e Riccardo Goretti. Un progetto che ha coinvolto uomini, donne e bambini di tutte le età e di tutte le classi sociali con l’obbiettivo di raccontare la convivenza tra italiani e non a Prato. Quelle cento foto sono poi diventate 10 mila bandiere appese a centinaia di finestre in tutta la provincia. Bandiere che per sei mesi hanno sventolato la normalità di quelle facce e di quelle storie in faccia ad una città alle prese con attriti e problemi di tutti i tipi, non ultimo quello dell’immigrazione.
Adesso, cinquanta di quelle storie e di quelle foto hanno preso vita in altrettanti cortometraggi firmati John Snellinberg. Si conoscono finalmente le voci dei protagonisti, si capisce il rapporto che li lega, quali sono i problemi che incontrano tutti i giorni, cosa pensano della città in cui vivono. Li possiamo insomma guardare negli occhi, italiani e cinesi, pratesi e marocchini, nigeriani, pakistani, albanesi e così via. E dopo averli guardati negli occhi possiamo pensare che quell’integrazione che viene sventolata da tutte le parti come il futuro sia invece qualcosa che stia accadendo già adesso, tutti i giorni, ovunque, e che Facewall non sia altro che un congegno messo in piedi per farcene rendere conto e mostrarci quanto sia decisivo seguirne la crescita dolorosa e quanto, soprattutto, questa presa di coscienza proietti Prato in un’altra dimensione, più complessa ma anche più alta: quella di una città destinata a smettere i panni della cittadina di provincia e a diventare senza paura qualcos’altro, uno dei cento mondi possibili appunto. Tutti da scoprire.
La mostra
“Chi visiterà la mostra – si legge nella nota stampa – potrà selezionare attraverso un dispositivo touch le fotografie di suo interesse e visionare i cortometraggi che verranno proiettati sul grande muro interattivo allestito in fondo alla sala espositiva”.
Sede
Museo del Tessuto, Via Puccetti 3, Prato
Orari
Ma-gio: 10-15 | Ven e Sab: 10-19 | Dom: 15-19 | Lunedì chiuso
Aperture straordinarie per gruppi prenotati
Ingresso
Intero € 6 | Ridotto € 4 | Gruppi € 5
Prenotazione visite e attività didattiche
Tel. 0574-611503 | [email protected]