Ok, senza esagerare: i Furor Gallico sono, insieme a Folkstone e Krampus (No, non vuol dire crampi. Sono diavoli della tradizione dolomitica e alpina che sfilano per la festa di San Nicolò) uno dei pilastri del folk metal italiano. Furor Gallico è la definizione che davano i romani alla furia con cui combattevano i galli e i celti, quando effettivamente cercavano di occupare casa loro, imporre le loro leggi, le loro tasse e i loro sandali anche d’inverno. Sarà per questo che i tedeschi girano coi sandali e i calzini?
In ogni caso, i Furor Gallico presentano il loro nuovo lavoro: Songs from the Earth è un disco in cui chi la fa da padrone è un folletto dispettoso di nome Squass, ma lo dovrete vedere dal vivo per capire di cosa sto parlando. La band lombarda ha suonato con gente del calibro degli Eluveitie, Folkstone, Stratovarius, Vision Divine, e si è girata una fetta interessante d’Europa, dimostrando oltralpe che anche noi di folk metal ci capiamo parecchio: è musica potente e cattiva, ma allo stesso tempo la melodia è assicurata da arpa celtica, cornamusa e flauti. Le storie che raccontano sono quelle di un popolo fiero e combattivo, che ha vissuto (e vive ancora, se il DNA si mescola come deve) nel nord Italia. Lo sapevate che Milano si chiamava Medhelan? No? Ecco. Sono capaci di ridare vita alle leggende delle loro parti. Non è che sia una cosa che riesce a tutti.
Cycle – Calenzano – Sabato 14 marzo
Richiesti documento e tessera Acsi, ingresso 12 euro
Inizio concerti 21:45 (non fate i pratesi e arrivate in tempo)