Siamo pronti a cambiare e ad aiutare i giovani, a rivedere in senso lineare e non più progressivo la ripartizione e a toglierci di tasca una parte di proventi”. 

Sono le parole del numero uno della Siae Gaetano Blandini riportate dal Corriere Fiorentino ieri. L’annuncio è arrivato in seguito all’incontro avvenuto a Firenze giovedì scorso tra la Siae e il sindaco di Firenze Nardella, accompagnato dal consigliere per i grandi eventi Stefano Boeri e dal leader degli “Afterhours” Manuel Agnelli e molti sindaci italiani.

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Manuel Agnelli e il sindaco di Firenze Nardella.

L’incontro è servito per rilanciare l’iniziativa #piumusicalive e quella semplificazione burocratica per la musica dal vivo nei piccoli locali che ha portato Firenze ad essere la prima città italiana ad adottare un procedimento simile a quello inglese, il cosiddetto “Live Music Act“. Proprio il sindaco di Firenze ribadiva sulla propria fanpage natura e direzione della nuova procedura:

Chiunque voglia organizzare un evento di musica live sotto le 200 persone può collegarsi su Internet allo sportello unico on-line del Comune di Firenze per una dichiarazione di inizio attività. Non c’è, quindi, più bisogno di nessuna autorizzazione. Partendo da Firenze, d’accordo anche con la Siae, continueremo su questo percorso di semplificazione amministrativa“.

Le promesse strappate alla Siae sembrano adesso spianare la strada non solo all’adozione del nuovo procedimento da parte degli altri Comuni italiani (e speriamo Prato si dia una mossa ndr) ma anche un miglioramento generale per tutti giovani che provano a fare della musica il proprio mestiere.

Il sindaco di Firenze infatti chiude così il proprio intervento: “Da un lato il rispetto delle regole, dall’altro però regole più semplici per aiutare i giovani artisti e gli organizzatori di eventi live in un settore che è in crisi e che ha bisogno di un grande supporto“.