“Cominciamo tardi perché fino alle 23 non arriva nessuno”: ma perché? Che pubblico frequenta la musica live? Un gruppo di vampiri? Perché i concerti nei locali e nei club iniziano sempre più tardi sia nel fine settimana che durante i giorni feriali? A che pro?
Noi di Pratosfera siamo contrari a questa politica e vogliamo condividere alcune riflessioni assieme a voi.
Si fa gara a chi arriva più tardi, chi arriva presto è uno sfigato (o molto spesso rimane fuori per ore intere). Prima di arrivare in un locale a sentire un concerto si va in un altro posto a fare una bevuta, tanto il locale x o y non è ancora aperto. Ma è davvero un vantaggio per i locali, sempre più pressati da spese, burocrazia e rapporti col vicinato, coltivare questo “vizio”?
Siamo stanchi degli eventi facebook “inizio serata alle 22” e poi fino alle 23 il locale non apre nemmeno le porte, lasciando in stagione invernale pure la gente al freddo e al gelo.
Una politica per giovani studenti universitari, ovvero persone a cui poco importa se finisce tutto in piena notte, che sia martedì o sabato.
La fetta di pubblico tra l’altro con meno soldi in tasca, se ci si pensa bene. Il lavoratore medio: quello che la mattina alle 8,30 la mattina dopo deve essere in ufficio è colui che si dovrebbe prendere a misura per le serate live, forse. O comunque anche un giovane studente che non ha voglia il mercoledì sera di fare per forza le due di notte per ascoltarsi la sua band preferita. Non è una questione “da vecchi” proporre di iniziare prima i concerti, è una questione di rispetto.
Anche i musicisti escono penalizzati da questo discorso: indipendentemente dal cachet i signori musicanti si trovano spesso un pubblico composto o da dormienti o da ubriachi molesti che sono alla quarta bevuta “in attesa” o ancora da persone che fissano l’orologio pensando alla sveglia del mattino dopo.
E invece no, ci si trova di giovedì sera alle 23,30 ad aspettare che qualche essere umano salga sul palco. Di chi è la colpa? Perché nel resto dell’Europa non c’è questo problema? E se tutti i proprietari di locali iniziassero a dire: “si inizia a questa ora, tassativamente”. A forza di perdersi l’inizio dei concerti la clientela prima o poi si adeguerebbe.
La nostra vuole essere una provocazione: un modo per riflettere insieme della questione e magari intavolare una discussione, almeno su Prato. Perché tanto le 4 di notte si trova comunque il modo di farle comunque: del resto non siamo né in Trentino dove si cena alle 17.30 né a Siviglia dove prendono l’ammazzacaffè alle 3 di notte. Non è una questione “da vecchi” proporre di iniziare prima i concerti, è una questione di rispetto.