“Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti. Perché i poliziotti sono figli di poveri”. Questi sono alcuni versi scritti da Pier Paolo Pasolini nel 1968 all’interno della poesia “Il PCI ai giovani”.
Questa presa di posizione, come è facile immaginare, suscitò scandalo: “Questa presa di posizione costò allo scrittore un ulteriore isolamento all’interno del suo partito, il PCI, ma catalizzò l’attenzione del mondo culturale italiano sul “movimentismo” che in questa fase storica stava nascendo con la battaglia. Pasolini colse però un aspetto che avrebbe distinto una particolarità di ciò che si svolse e di ciò che se ne sarebbe sviluppato: si trattava per la prima volta, almeno in Italia, di un contrasto politico in cui appartenenti a classi sociali privilegiate (come allora nella media degli studenti di quella particolare facoltà romana) si trovavano a rappresentare istanze della sinistra estrema e comunque in rottura con le istituzioni.”
Il processo mediatico subito da Pier Paolo Pasolini viene riadattato per la scena da Maila Ermini che, assieme a Francesca Lenzi, sabato 7 febbraio porterà in scena “Vi odio cari studenti” al Teatro La Baracca.