Da giovedì 8 gennaio fino a domenica 11 al Teatro Metastasio sarà in scena lo spettacolo Prima del silenzio di Giuseppe Patroni Griffi, interpretato da Leo Gullotta con la regia di Fabio Grossi.
In scena con Leo Gullotta recita Eugenio Franceschini, con le apparizioni di Sergio Mascherpa e Andrea Giuliano, e l’apparizione speciale di Paola Gassman.
Prodotto dal Teatro Eliseo in collaborazione con Fuxia-Contesti d’immagine Srl, lo spettacolo si avvale dei video di Luca Scarzella, delle musiche di Germano Mazzocchetti, del disegno luci di Umile Vainieri, della risoluzione scenica di Luca Filaci e del disegno audio di Franco Patimo.
Prima del silenzio resterà in scena fino a domenica 1 dicembre.
Scritto per Romolo Valli nel 1979 e in quello stesso anno rappresentato al Teatro Eliseo di Roma con la regia di Giorgio De Lullo, Prima del silenzio riprende un argomento caro allo scrittore napoletano, quello del dibattito generazionale. I temi della difficoltà di comunicazione e della mancanza di un linguaggio comune fra generazioni sono al centro del dramma. Per il protagonista (Lui), un poeta ormai avanti negli anni, la parola rappresenta tutto il suo mondo, la sua creatività, la sua capacità di sopravvivere; per il Ragazzo suo convivente, invece, servono soltanto a dare un nome alle cose e a quanto ci circonda, null’altro. Un conflitto intimo, interpersonale, che è metafora di un disagio intellettuale più ampio e di portata culturale: un “grido di allarme” a difesa della “parola” «prima del silenzio degli uomini».
Per il protagonista della storia lo “scontro” assume le fattezze di un vero e proprio incubo da dove riemergono i fantasmi del suo passato: la famiglia (la Moglie), come un’entità vorace e ricattatoria; la casta (il Figlio) con i suoi orpelli piccolo-borghesi; il dovere (il Cameriere) che costringe e castra. L’unica realtà che tranquillizza l’Uomo è l’attuale convivenza con il Ragazzo.
Uno spettacolo tagliente che sembra scritto apposta per l’attore siciliano, che offre qui un’altra impeccabile prova d’interprete a tutto tondo, che si aggiunge alla ricca galleria di personaggi che costellano la sua straordinaria carriera
Considerato uno degli artisti più poliedrici del panorama italiano del secondo Novecento, autore polemico e gioioso, lucido e acuto nel rappresentare la nostra società, capace di scandagliarne anche gli aspetti di emarginazione e diversità, Patroni Griffi ha scritto di credere «in un teatro che è sempre esistito: il teatro dei personaggi più che delle storie. Il teatro non è la trama, il teatro si basa su colonne, e queste colonne sono i personaggi; quindi il teatro si basa sugli attori».
Il regista Fabio Grossi focalizza la regia dello spettacolo sulla presenza scenica di Leo Gullotta, affiancato da Eugenio Franceschini, mentre tratta modernamente le icone dei personaggi evocati dal protagonista: «Gli autori del percorso sensoriale del Nostro LUI – scrive Grossi – assumeranno essenza digitale: appartenendo la Nostra rappresentazione ad un’era atta al virtuale, anche l’incubo assume la forma d’un etere affollato di ricordi, passioni, depressioni e angosce. Tutti vestiranno l’essenzialità del ruolo. Un racconto tecnologico per una sensazione assoluta».