L’avventura della missione Cittadini del Mondo Passaggio in India 2014 continua, siamo al quarto giorno di lavoro. Al Settlement una grandissima partecipazione di tutti gli ospiti, sia del reparto donne che uomini, una vera gara a collaborare, a chi meglio faceva.
Emozionante vedere chi anche con una una sola gamba dipingeva reggendosi alla propria stampella, o chi non in grado di stare in piedi, riusciva a dipingere seduto a terra, pur avendo grosse difficoltà nell’utilizzo delle mani, veramente da non credere la loro grande voglia di partecipazione.
Gli obiettivi da raggiungere sono stati quasi raggiunti: imbiancatura del reparto delle donne, verniciatura dei tavoli e quasi al termine anche il refettorio degli uomini. Gli operatori sanitari, i volontari e tutti i ragazzi protagonisti di questa esperienza oggi sono veramente soddisfatti.
Come tutti gli anni, e come oramai tradizione vuole, il gioco della Pallastrada era in programma nella giornata di ieri. La solita preparazione, la solita voglia di giocare e di sfidarsi in un gioco che pur avendo delle regole, vengono tutte eliminate dalla regola segreta che è quella voluta e espressa dal Gran Bastardo, arbitro del gioco.
La Pallastrada, come racconta lo stesso Stefano Benni nella “Compagnia dei Celestini”, non è stata inventata da lui, ma dal Gran Bastardo in persona, più o meno nel neolitico. Infatti, sulle caverne del neolitico ci sono tracce di pitecantropi che giocano con una palla di pietra e un mammuth che forse fa il portiere, o l’arbitro, o lo spettatore.
La Pallastrada moderna rinasce negli anni 80, grazie ad alcune associazioni sportive, pioniere l’associazione polisportiva Aurora di Prato, la Pallavicini di Bologna e gruppi di pazzi a Napoli, Bologna e Firenze.
Tante le manifestazioni che hanno portato il suo glorioso nome. È stata giocata al festival di Caterpillar, ai festival di Liberazione, sul mare di Su Palossu, in cima al rifugio Vajolet, e da sette anni anche in India, al Settlment di Cochin in Kerala, grazie sempre alla polisportiva Aurora di Prato.
Qui è un vero campionato, in cui gli ospiti del Settlement, non conoscendo le regole si appassionano in un gioco che li vede protagonisti almeno per un giorno. L’onore di essere il Gran Bastardo è di dovere attribuito al direttore del Settlement, che regolamenta il gioco, con una piccola variante, rispetto al gioco originale, la sostituzione della Palla, nel senso che, durante la partita il Gran Bastardo decide con quale palla giocare, da calcio, da baseball, da basket, o con dei palloni gonfiati o con piccole palle, e per finire con la palla caratteristica del gioco, quella fatta di pezza cucita a mano e per tradizione dalle suore del Rosary Convent.
Maria Grazia Giuffrida
Impressioni dei giocatori.
Marta: “Mi ha colpito il vedere giocare nella stessa squadra uomini e donne ospiti del Settlement, che pur condividendo spazi in comune vivono la loro quotidianità in reparti separati. Vederli appassionarsi insieme è stata una un’incredibile sorpresa“.
Massimo: “Era da diverso tempo che non giocavo, a Pallastrada poi da circa dieci anni. Mi sono riscoperto quasi bambino. È un gioco che mi appassiona e potrebbe diventare un mio secondo sport. Molto bello vedere gli ospiti del Settlement giocare con noi“.
Foto Ivan D’Alì