Mercoledì 29 Ottobre – Possibile rientro di Mario Gomez in campo – Stadio Artemio Franchi
Ci sono situazioni utopiche, al limite dell’ordinario e ragionevole senso della realtà. Ci sono situazioni che si vivono senza avere paura di quello che potrebbe succedere, dove si spera che le cose vadano bene: anzi , siamo sicuri che le cose andranno bene.
Mario Gomez per Firenze non è un semplice giocatore di calcio: è la chimera. E’ il senso di riscatto iniziato in un caldo pomeriggio dello scorso anno, andatosi poi assopendosi mano a mano che la realtà ha drammaticamente calato la sua scala reale, ovviamente al picche.
Mario Gomez per Firenze è il Pierluigi Bersani del 2013 per il PD. Mario Gomez per Firenze è il Fiorello al Festival di Sanremo del 1995 dato per vincitore 8 mesi prima. Mario Gomez è il bluscreeen di Windows 98 durante la presentazione. Mario Gomez non è una semplice delusione, in sostanza: è il sogno diventato incubo che si trasformerà in sogno. E’ come il miracolo della trasmutazione dell’acqua in vino vista dall’ottica di un astemio ateo che pensa: tanto prima o poi torna ad essere acqua, questo con la barba mica me la racconta giusta.
Forse Mario Gomez sarà in panchina stasera, e forse entrerà in campo: e noi non possiamo che imporvi di prendere pastrano e berretto ed andare a vedere questa noiosa partita di campionato fra la nostra squadra del cuore ed una curiosa compagine che da anni si diverte a piazzarsi bene nel campionato italiano per poi uscire subito in Europa.
Nel caso le cose dovessero andare male la frase da pronunciare è la seguente: “Lo dicevo che era meglio Toni”. Segnatevela, prego.
Giovedì 30 Ottobre – Napoleone in fuga inseguito dai conigli – Teatro di Rifredi
Siamo sinceri, la serata di stasera avrebbe dovuto avere un unico consiglio: Anastacia in concerto all’Obihall. Ma la diva, o ex diva, ha deciso di prendersi un mal di gola 48 ore fa e fare saltare la sua esibizione: è veramente un peccato, visto il calibro della poliedrica (insomma) cantante il cui nome a Firenze è stampato nella memoria non per le canzoni ma per ricordare una mitica pizzeria/piano bar a Scandicci.
Ed eccoci invece qua, a commentare l’ennesima piece teatrale nella prestigiosa struttura di Rifredi. Il titolo dell’opera invoglia e ci rende partecipe, soprattutto per la ridondanza sgrammaticata: ma che vuoi, sono esigenze linguistiche. Ci siamo poi soffermati nel controllare gli autori, che hanno portato in scena anche “Garibaldi fu ferito, fu ferito ad una gamba” e “Sotto il ponte di Baracca c’è un omin che fa la cacca”, e a dare un occhio alle foto di scena, che ritraggono una specie di Sbirulino prendersi un dito nell’occhio da uno spaventapasseri che altro non è che la controfigura intelligente del calciatore Josip Ilicic. Che dobbiamo dirvi: andate, che questa settimana magari avete osato partecipare al meeting democratico della Leopolda, e dovete espiare le vostre colpe.
E’ l’occasione giusta. Penitenziagite.
Venerdi 31 Ottobre – Live: ScandalosoBrio in supporto a Management del dolore post operatorio + Halloween Party – Auditorium Flog
La premessa alla presentazione della serata è chiara: sono gli ScandalosoBrio ad essere l’attrazione della serata all’ Auditorium Flog.
Come la Londra degli anni 70-80 viveva il dualismo The Clash – Thatcher, così la Firenze del rinascimento renzista ha come gruppo di spicco gli ScandalosoBrio, un’ensemble capitanato da Maria Paternostro che già gode di un successo incredibile grazie al singolo “Bancomat”, di cui osiamo rubare dei versi per meglio rendere la poetica delle liriche. “Non sono mica un bancomat, che digiti il pin ed escono i soldi”: una band dai contenuti criptici e profondi, un complesso fra Battiato e Jo Squillo che purtroppo, e ci dispiace, dovrà lasciare il passo a dei ragazzi di Lanciano definiti mesi orsono da due importati protagonisti della scena culturale e di costume toscana “il gruppo più inutile in Italia dopo i NoBraino”.
La selezione rock a seguire sarà la classica rimbrottata sempre perfetta di classici del rock con ultime uscite (per ultime parliamo di brani del 2005) nella migliore formula garantita. La rockoteca per queste serate è rassicurante e scontata, come i condimenti del panino con il lampredotto: piccante, salsa verde, sale e pepe. Non se ne esce, perché proprio non vogliamo uscirne.
Sabato 1 Novembre – Umberto Tozzi in concerto – Teatro Verdi
Fiorella Mannoia non ha mai scritto un pezzo che sia uno ma almeno ha una bella voce. Serge Gainsbourg non cantava, parlava, ma aveva in ogni caso una sigaretta in mano e faceva l’amore con Brigitte Bardot. Romina Power e Fiordaliso erano afone in maniera imbarazzante ma almeno erano due belle ragazze. Lucio Dalla era di un brutto indicibile, ma era un poeta. Francesco De Gregori forse soffre di alitosi, ma è un maestro.
Umberto Tozzi, niente di tutto questo. Umberto Tozzi è la summa massima del non avere nessuna dote di rilievo ma di essere stato sempre nel posto giusto al momento giusto: ovviamente sempre un po’ in sordina, ma ricordato. Umberto Tozzi era quello che aveva il cognome ultimo nel vincere a Sanremo (Morandi-Ruggeri-Tozzi), quello che nella canzone vincitrice entrava con la voce lagnosa.
Consigliamo caldamente questo evento, e nel consigliarlo ricordiamo che Umberto Tozzi ha venduto 70 milioni di dischi in tutto il mondo. Questo numero da solo parla e risolve il problema sul se e sul ma: quando uno vende 70 milioni di dischi le canzoni che uno porta sul palcoscenico piacciono, e se piacciono sono belle. E se sono belle dobbiamo andare a sentirle.