Sarà inaugurata venerdì 24 ottobre alle 17 nello spazio espositivo di via Firenzuola, la mostra fotografica di Andrea Abati Riscatti, promossa dagli assessorati alla Cultura, all’Istruzione Pubblica e alle Politiche sociali del Comune di Prato.
La mostra è il frutto di un laboratorio che Andrea Abati – fotografo pratese che ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero – ha condotto con i detenuti della Casa Circondariale La Dogaia durante l’attività didattica del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Prato. Nel corso del laboratorio sono state selezionate alcune opere di pittori appartenenti ad un periodo che va dal XV al XIX secolo, che sono diventate la base per un serio gioco di interpretazione e sostituzione. Ne è nato un lavoro a più mani dove i detenuti si ritraggono nella stessa posa e con la stessa luce usata per il personaggio protagonista del dipinto da loro scelto.
L’esposizione, curata da Chiara Ruperti e organizzata da Dryphoto arte contemporanea, resterà aperta a ingresso libero fino al 15 novembre dal mercoledì alla domenica con orario 16-19.
Si tratta di un lavoro che richiede tempo e perizia tecnica, in controtendenza in un mondo di selfies e scatti veloci che immortalano persone e luoghi quasi sempre tenendo conto dell’immediato, senza nessuna attenzione alla composizione e alla ripresa. Anche la scelta della forma espressiva del ritratto non è casuale: il ritratto è spesso manifestazione dei propri pensieri e specchio privilegiato di sentimenti individuali e collettivi. Fare un ritratto o farci un ritratto svela il nostro modo di guardare agli altri e a se stessi, mettendo in gioco la sensibilità e la cultura di chi lo realizza.
Partendo dalle informazioni sulla vita e sulle opere di alcuni pittori, i partecipanti hanno sviluppato una personale ed autonoma ricerca, giocando sull’amatorialità, la tecnica, il travestimento e la sostituzione. Il risultato è questa suggestiva mostra che raccoglie una selezione, in grande formato, del più ampio lavoro prodotto.