Quattro rioni, quattro spettacoli, una festa unica. È il San Michele a Carmignano, teatro in strada che anche quest’anno ha stupito e incantato e che si prepara a viversi l’emozione più grande: l’ultima serata, quella di stasera, giorno del Santo patrono, quando si saprà anche il nome del rione vincitore del trofeo più ambito, quello per il Teatro in strada, e il nome di chi, invece, vincerà il Palio dei ciuchi.
Ecco un estratto video
Migliaia di persone ieri pomeriggio e sabato sera hanno invaso la piazza principale, trasformata per l’occasione in palcoscenico a cielo aperto. Il primo a sfilare è stato il Verde, rione dell’Arte, che è riuscito a toccare con una delicatezza eccezionale un tema difficile e molto delicato: l’amore omosessuale. Lo spettacolo è di quelli da bersi tutti d’un fiato. L’emozione che lascia però è grande e forte, e non se ne va con l’ultima nota della colonna sonora. Fra coreografie e attori piccoli e grandi (ci sono 30 bambini che reggono metà della sfilata con maestria e bravura) ma tutti incisivi, la commozione cresce per sfociare in pianto, incontrollato. E in applausi. Tanti. È accaduto a molti spettatori, uomini o donne, rivali e rionali. Senza distinzione. Il finale del Verde è a rischio palpitazioni.
Quindi è stata la volta del Giallo, rione del Leone, che con semplicità e qualche intoppo stilistico e scenografico, ha tentato di decantare i valori dello sport, raccontando il ciclista carmignanese Franco Bitossi, con la sua carica di emozionante genuinità.
Storia di guerra e memoria quella del Celeste, rione dell’Arcangelo, che ha decantato l’amore assoluto dei nonni, che con dolcezza, per preservare il diritto dei bambini di sognare e sperare, hanno trasformato il dramma della guerra in una favola dai personaggi fantasiosi. Un racconto pieno di effetti speciali, con qualche mancanza di pathos, forse, ma tanta maestria nei costumi e nei carri.
L’ultimo a scendere in piazza è stato il Bianco, rione della Torre, con la sua sfilata complessa e carica di effetti e di sorprese. Unico neo: la mancanza di cuore. Non tocca le corde della sensibilità, non colpisce, nonostante il tema tragico e forte: il femminicidio, una denuncia che il Bianco ha scelto di affidare a un narratore illustre, Jacopo Carrisi detto il Pontormo, pittore del Cinquecento, il cui capolavoro La visitazione è esposto nella chiesa carmignanese. Nei suoi diari, Carrisi raccontava della persecuzione della donna, denunciandone l’inumanità e l’ingiustizia. E quindi via con la tragedia dell’inquisizione, con i processi per stregoneria, con la discriminazione e la misoginia. Immagini urlate, volutamente scioccanti e una piazza sempre zeppa di carri, carretti, abiti giganti, balletti magistrali. Un intreccio fra passato e presente, un filo rosso che li unisce e una sfilata che termina con una lista di donne uccise oggi in ogni dove da mano amica. Sull’asflato, scarpette rosse.
E che dire del palio dei ciuchi? Divertentissimo e ricco di sorprese. A giocarsi la vittoria finale di stasera, Verde e Celeste.
Quindi che dire? Vincano i migliori e … buono spettacolo a tutti. Il San Michele a Carmignano… c’è.