Sarà la band di Livorno ad inaugurare la nuova stagione di concerti di Officina Giovani, stasera alle ore 22, ingresso libero. In attesa della serata, i Virginiana Miller ci hanno redatto una playlist tutta italiana di “must” assoluti che hanno in qualche modo segnato la loro formazione artistica.

Anime salve – Fabrizio De Andrè

Perché suona in maniera unica, internazionale. Perché è il personale punto più alto di collaborazione De André – Fossati.

Disperati intellettuali ubriaconi – Bobo Rondelli
Ascoltiamo Bobo da anni e questa perla condivisa con Bollani è la sua migliore e più calzante rappresentazione.

Dark Room – Baustelle
Difficile scegliere una canzone preferita nella produzione Baustelle. Mettiamo questa perché Rachele ci ha fatto il regalo di cantarla con noi in questa tournée, a Bologna poche settimane fa.

Razzi arpia inferno e fiamme – Verdena
Ho sentito dire a una professoressa del maggio musicale fiorentino, sul treno, molti anni fa: “Nella musica non si può stare fermi, si va avanti o si va indietro”. Loro vanno avanti.

La ricostruzione del Mocambo – Paolo Conte
Perché siamo tutti cresciuti in un tinello marron.

Atlantide – De Gregori
Visionaria. Più la si ascolta, meno la si capisce.

Come è profondo il mare – Lucio Dalla
Non c’è bisogno di commenti.

Il cielo in una stanza – Mina (Paoli)
Perché una donna che canta l’amore in questa maniera, ti fa mancare il respiro.

Discoteca Labirinto – Subsonica
Non e’ detto che la tipica cassa continua funzioni soltanto in 4/4. Può funzionare anche in 7.

In un palazzo di giustizia – Piero Ciampi
Accade che due canzoni terribilmente diverse si somiglino; in effetti la stessa melodia può avere diverse facce, diversi sfoghi.
In questo caso, se il suo lato romantico ha trovato casa in “una rotonda sul mare”, quello disperato si è accasato “In un palazzo di giustizia”.