Come riporta stamani l’edizione cartacea del Tirreno, il Comune di Prato starebbe definendo con la Regione l’acquisto dell’area del vecchio ospedale “Misericordia e Dolce” e quindi, non appena arrivato l’accordo, procederebbe con la demolizione delle palazzine da buttare giù salvaguardando invece quelle da conservare. Solo in seguito, si legge nell’articolo di Alessandra Agrati, partirà “un ragionamento sulla destinazione dell’area”. Lo ha detto il sindaco Matteo Biffoni ieri, ospite della commissione 3 sulla sicurezza.
L’accordo tra Comune e Regione, di cui non si conoscono i particolari, dovrebbe così porre fine ad una delle vicende più delicate degli ultimi tempi: quella legata al futuro dell’area che occupa una parte rilevante del centro storico e da anni attende di sapere a cosa lascerà il posto. In passato se ne sono viste e sentite parecchie: dal braccio di ferro tra l’ex sindaco Cenni, che ci voleva un polo oncologico, e la Regione che impose il no, fino ad arrivare al parco urbano auspicato da più parti. Nel mezzo però, sempre quei 40 milioni d’euro circa per acquisire l’area. Che non sono mai stati un problema, sembra.
Lo stesso Matteo Biffoni, quando ancora era consigliere comunale nel 2010, puntava il dito contro la “campagna anti-acquisto” dell’area promossa da Cenni accusandolo di poca lungimiranza politica. “Se si fosse avuto il coraggio e l’intuito politico di perseguire fino in fondo la via dell’acquisizione dell’area del Misericordia e Dolce – disse al Tirreno – oggi l’amministrazione comunale avrebbe in piena autonomia la possibilità di gestire il volano più potente per il rilancio e il ripensamento dell’intero centro storico”.
Quel momento sembra proprio stia per arrivare. Per sapere invece cosa sorgerà sull’area dell’ex ospedale è ancora molto presto. Le idee sono talmente tante che ci si può tornare ad utilizzare il generatore automatico di progetti.