La scorsa primavera ha incantato il pubblico italiano con tre splendidi concerti in versione teatrale. Musica ad altissimi livelli, tra virtuosismi mai fini a se stessi e trascinanti suite che hanno proiettato il pubblico nella California dei Seventies.
A pochi mesi, Jonathan Wilson concede un’ulteriore chance ai tanti fan italiani: venerdì primo agosto sarà alla Cavea del Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze (ore 21,30 – biglietto posto unico 25 euro) per una delle due tappe italiane del nuovo tour europeo.
Un evento straordinario e per il quale è caldamente consigliata la prevendita (www.boxofficetoscana.it, www.ticketone.it).
Con l’acclamato “Gentle Spirit” del 2011, e con il suo follow-up del 2013 “Fanfare”, tutto il mondo è venuto a conoscenza del prodigioso talento di Jonathan Wilson. “Fanfare” è un’ambiziosa produzione di grandioso rock epico che prosegue il percorso di rilettura in chiave moderna e rivisitata del “Laurel Canyon sound”, dal nome del celebre quartiere losangelino dove trovarono rifugio e ispirazione Jim Morrison, The Byrds, Buffalo Springfield e tanti nomi noti dei ‘60/70.
Non a caso il disco vede la partecipazione, in veste di ospiti, di alcuni dei protagonisti fondamentali della scena rock californiana degli anni ’70, quali Graham Nash, David Crosby e Jackson Browne.
Registrato da Wilson su nastro analogico nei suoi Fivestar Studios ad Echo Park (L.A.), “Fanfare” riflette la cura maniacale e l’attenzione al dettaglio che è tipica di un artigiano del suono. Molti sono gli strumenti che contribuiscono a delineare i paesaggi sonori in continuo mutamento, sospesi tra folk, progressive, psichedelia e musica da film del disco: archi, fiati, un’intera orchestra in alcuni brani, un pianoforte Steinway e le immancabili chitarre a creare intriganti giochi virtuosistici.
Nelle parole dello stesso Jonathan Wilson, “‘Fanfare’ è una parola che rappresenta un’esibizione eccentrica, uno sfrontato movimento di energia, una celebrazione del suono. Qualcosa che annuncia un arrivo, un’occasione speciale, e che non segue regole”. Una definizione perfetta per la sua musica, al di fuori di classificazioni di genere e logiche codificate.