Pillole d’impresa è una rubrica offerta da
Idee di Valore è un programma di affiancamento professionale e di tutoraggio rivolto a tutti coloro che intendono avviare una iniziativa imprenditoriale, sviluppato da Consulting & Management Partners srl
Dopo aver “abbozzato” lo stato patrimoniale della vostra futura impresa, vi invitiamo a definire il conto economico previsionale del primo e dei successivi due anni. Tale documento è l’unico che vi consentirà di stimare il reddito operativo, ossia quel valore che dovrebbe scaturire dallo svolgimento delle attività che avrete previsto nel piano di marketing.
“Aiuto! Come procedere?”
Nessun problema! Seguite le dritte di Idee di Valore! Vi anticipiamo che saremo un po’ più lunghi del solito! Dobbiamo darvi però tutte le informazioni necessarie affinché possiate fare le vostre stime in piena autonomia!
Procediamo per passi.
1. Stimate i ricavi.
In funzione del potenziale di mercato e considerata l’eventuale azione concorrenziale, cercate di ipotizzare quale “valore” le vostre scelte di marketing mix saranno in grado di generare. In altre parole, stabilite la quantità di prodotto/servizio venduta in ciascun esercizio. Una semplice moltiplicazione, prezzo per quantità, vi aiuterà a stimare il vostro fatturato. Mi raccomando, siate prudenti!
2. Definite tutti i costi di natura diretta.
Stiamo parlando di quei costi cosiddetti diretti, perché dipendono dalle quantità vendute. Ci riferiamo a quelli che sosterrete per produrre (kg/litri metri di materie prime, altri materiali di consumo, ore uomo previste per la realizzazione del prodotto/servizio etc.) e commercializzare (percentuale di provvigioni sulle vendite corrisposte agli agenti, trasporti, etc.) le quantità di prodotto/servizio che avete ipotizzato di vendere.
Valorizzate ciascuna componente e fate la somma.
3. Ricavi – Costi diretti = margine di contribuzione.
Facendo questa sottrazione otterrete il primo risultato: il margine il contribuzione della vostra idea di impresa. Si chiama così poiché contribuirà a coprire tutti gli altri costi di struttura necessari per il funzionamento della vostra impresa.
4. Stabilite ora i costi fissi.
A differenza dei primi, che sosterrete solo e soltanto in funzione delle quantità prodotte e vendute, i costi fissi o indiretti si faranno sentire sempre. Sia che vendiate, sia che non vendiate!
Eventuali fiere a cui parteciperete per promuovere il prodotto, costi promozionali, affitti, bollette, servizi vari e funzionali alla vostra attività (es. il commercialista o il consulente per le paghe), il costo degli del personale amministrativo e/o di segreteria, abbonamenti, canoni, il vostro compenso, etc. etc.! Tali costi costituiscono la “pancia” dalla vostra attività, per cui state molto attenti a non farla ingrassare troppo!
Raccoglieteli tutti e fate la somma.
5. Margine di Contribuzione – Costi fissi = Utile o … perdita operativa.
Sottraete il totale dei costi fissi al Margine di Contribuzione.
Se la sottrazione genera già un risultato negativo le alternative che avete sono tre: rivedere i ricavi (forse siete stati troppo prudenziali? Siete sicuri di aver fatto le stime esatte?) oppure i costi diretti (potete optare per fornitori diversi?) oppure i costi fissi (sono stati gonfiati troppo?).
Se il risultato è positivo, complimenti! La vostra idea sembra già funzionare, almeno sulla carta!
Attenzione, non è finita qui!
6. Avete pensato di richiedere un finanziamento o un affidamento bancario per il vostro start up?
Se sì, al risultato operativo che avrete ottenuto sarete chiamati a sottrarre gli interessi bancari. L’onerosità finanziaria dipenderà dal tipo di finanziamento (a breve o a medio-lungo termine) dal costo del denaro (interesse) che vi sarà applicato in un certo momento, comprese le commissioni e gli altri oneri finanziari. Capite bene che più la futura impresa dipenderà dal capitale di terzi (banche, altri finanziatori), più dovrà scontare un’alta onerosità.
7. Utile operativo – oneri finanziari = utile (o perdita) lorda.
Questo risultato rappresenta il reddito lordo sul quale dovrete computare le imposte da corrispondere all’amministrazione finanziaria dello Stato. Se dovesse essere troppo oneroso affidare la valutazione ad un consulente che ci indichi la strada nel turbinoso mare delle norme tributarie, sarà bene ricordare che si può stimare un impatto fiscale medio attorno al 40/45% e nei casi assumiate delle persone, ahimè, anche qualcosa di più.
Teniamo a precisare che, indipendentemente dall’effetto fiscale, ciò che davvero è importante ai fini delle valutazioni di convenienza economica è la constatazione della capacità dell’impresa di generare reddito operativo. Di generare VALORE!
8. Volete capire se le vostre valutazioni di marketing e i conti che avete fatto sono corretti?
Idee di Valore riprenderà a settembre le sue attività consulenziali per lo start-up d’impresa e sarà ben lieta di contribuire a far sì che le vostre idee, i vostri progetti, i vostri sogni diventino IMPRESE.
Buona estate a tutti.