Offrire un prodotto ecologicamente sostenibile, bello da indossare e rispettoso dell’ambiente: il Cardato Recycled garantisce proprio questo. Tessuti e filati in lana versatili e proposti in tantissime combinazioni, nati dal riciclo di materiali tessili, accompagnati da un marchio che garantisce la misurazione del ciclo di vita del prodotto, per dirla tecnicamente la LCA (Life Cycle Assessment).
Questo il contenuto del nuovo marchio Cardato Recycled, promosso dalla Camera di Commercio di Prato, in collaborazione con Consorzio per la Valorizzazione dei prodotti tessili cardati, Unione Industriale Pratese, Cna e Confartigianato. A garantire la certificazione sarà SGS, l’ente di certificazione internazionale, che garantirà un collegamento anche con i marchi della moda. Sono sempre di più i marchi che stanno seguendo questo percorso: le aziende del Cardato Recycled, potranno avere queste informazioni attestate da un ente terzo e potranno metterle a disposizione della clientela.
Sono due le imprese che hanno preso parte alla sperimentazione del nuovo marchio e che sono quindi le prime ad ottenere il riconoscimento: INTESPRA per i tessuti e TREG per la lana rigenerata e per i filati.
LE CARATTERISTICHE DEL MARCHIO Per fregiarsi del marchio “Cardato Recycled” i tessuti e i filati devono essere:
– prodotti all’interno del distretto pratese;
– realizzati con almeno il 65% di materiale riciclato (abiti o scarti di lavorazione tessile)
– aver misurato l’impatto ambientale dell’intero ciclo di produzione tenendo conto di tre aspetti: impatto del consumo di acqua, di energia e di CO2.
“Per stare sul mercato è importante seguire i cambiamenti in corso, dare risposte efficaci alle esigenze delle aziende per aiutarle a competere – commenta Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio di Prato – Credo che il potenziamento dell’esperienza del marchio cardato vada proprio in questa direzione, facendo leva sulle capacità di certificazione e di regolazione del mercato compito del sistema camerale”.
“Il marchio Cardato Recycled si pone su una linea coerente con altre iniziative in atto a Prato nel mondo imprenditoriale e non solo in questo” aggiunge Andrea Cavicchi, presidente del Consorzio per il cardato “Una linea che mira a valorizzare quanto Prato ha e fa, attraverso la comunicazione, le certificazioni e tutto ciò che può dare visibilità ai punti di forza del distretto. In questo caso ad essere oggetto di valorizzazione è il profilo ecologico del cardato riciclato, un prodotto ecocompatibile nato quando di ecocompatibilità ancora non parlava nessuno.”
DAL MARCHIO CARDATO REGENERATED CO2 NEUTRAL AL CARDATO RECYCLED Il marchio Cardato Recycled nasce come evoluzione del marchio Cardato Regenerated Co2 Neutral, lanciato nel 2008 come proposta di valorizzazione della produzione cardata. Dopo un’attenta valutazione del marchio e delle evoluzioni del mercato, si è ritenuto necessario apportare delle modifiche al marchio, per andare incontro alle esigenze manifestate anche dalle aziende.
Con il fallimento del Protocollo di Kyoto la misurazione e l’annullamento della CO2 sono diventati fattori secondari, e il mercato dei crediti è crollato. Quindi era necessario rivedere questo aspetto del marchio. Allo stesso tempo era necessario inserire nuovi aspetti per la misurazione: quindi ad oggi il nuovo marchio misura l’impatto ambientale dei prodotti, con un approccio di ciclo di vita, su molte categorie d’impatto, fra cui le emissioni di CO2, il consumo di acqua e l’impronta ecologica, in linea con quanto richiesto dalla metodologia PEF. Questo significa che le aziende potranno avere a disposizione queste informazioni, attestate dal marchio, da consegnare alla propria clientela. Sono sempre di più i marchi che stanno seguendo questo percorso: le aziende del Cardato Recycled, potranno avere queste informazioni attestate da un ente terzo e potranno metterle a disposizione della clientela. Chi vorrà, potrà anche usare il marchio, che in questo modo ne uscirà rafforzato.
UN PROTOCOLLO INNOVATIVO PER IL NUOVO MARCHIO Per affrontare questo nuovo percorso la Camera di Commercio di Prato e il Consorzio per la Valorizzazione dei prodotti tessili cardati ha avviato una collaborazione con i ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che hanno elaborato il disciplinare per la misurazione del ciclo di vita del prodotto (LCA – Life Cycle Assessment) conformemente alla nuova metodologia PEF (Product Environmental Footprint) emanata dalla Commissione Europea a maggio 2013; mentre la società Prima Q ha aiutato il team di ricerca nella sperimentazione sulle aziende. Ne è emerso un disciplinare per la quantificazione e valutazione degli impatti ambientali lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti che costituirà uno dei primi esempi applicativi in Europa ad utilizzare un approccio semplificato di questa metodologia per facilitarne l’adozione da parte di piccole e medie e imprese appartenenti alla stessa filiera produttiva.