Non è mai stato facile, cantava il “poeta” Antonacci Biagio, e ne sanno qualcosa le superpotenze calcistiche rimaste ancora in corsa, che si sono qualificate ai quarti, faticando più del previsto.
Dopo la netta vittoria di una sorprendente Colombia conto l’Uruguay, con doppietta della nuova stella Rodriguez, che aumenta i rimpianti azzurri per l’oscena uscita di scena, il Brasile ha dovuto ringraziare la buona sorte (traversa di Pinilla all’ultimo minuto dei supplementari) e le parate del rigenerato Julio Cesar dai calci di rigore. Tanta paura anche per l’Olanda che ha avuto la meglio del Messico e di un Ochoa in stato di forma strepitosa, in rimonta allo scadere.
Se dell’Olanda si è sempre detto che gioca un gran calcio, ma poi perde sempre le sfide decisive, essere riusciti a vincere giocando male potrebbe essere interpretato come una prova di maturità. Come sostiene “faccina di culo” Robben, che contro i Messicani simula per due volte il calcio di rigore, per poi ammettere in conferenza stampa di essersi tuffato in entrambe le occasioni (con riabilitazione dell’arbitro contestato in diretta Rai). Spacciando la sua confessione con onestà intellettuale. E cosa gli vuoi dire…
Nell’ottavo che nessuno poteva prevedere, la Costa Rica supera una Grecia che commuove sempre per lo stoicismo del suo carattere, ai calci di rigore, e qui possiamo non mangiarci, ma divorarci le mani.
Si qualificano anche Francia e Germania, rispettivamente contro Nigeria e Algeria, le ultime due squadre africane rimaste in lizza, ma soffrendo più del dovuto e del prevedibile.
Se ci si poteva aspettare che la Nigeria sarebbe stato un osso duro (decisivo Pogba tornato titolare), dispiace per l’uscita di scena dell’Algeria, assolutamente tra le squadre rivelazione del torneo. In nordafricani, in pieno Ramadan, hanno messo alle strette la Germania. I tedeschi infatti passano solo ai supplementari grazie al goal fortunoso di Schurrle (un tacco di sguincio che ha spacciato come voluto) e a quello di Ozil. Oltre alle parate di Manuel Neur, che conferma come il premio per miglior portiere al mondo del 2014, sia assolutamente meritato. L’Algeria che ha trovato la forza di segnare il goal dell’onore, un minuto dopo aver subito il raddoppio, nel minuto di recupero, non esce a testa alta. Di più!
Mancano a completare il tabellone la sfida Argentina vs Svizzera e Belgio vs Usa. Partite che sulla carta appaiono dal risultato scontato, ma che visto l’andazzo generale del torneo possono prestarsi a qualsiasi soluzione.
Lionel Messi permettendo.
Tornando a casa nostra, parlando di cose serie, fumata nera per colui che sarà il successore di Prandelli.
La novità è che sarà scelto solo dopo il nome di chi sarà il successore di Abete, alla guida della Federazione. E se la spaccatura interna allo spogliatoio azzurro è ormai sotto gli occhi di tutti, non danno una migliore immagine i vertici calcistici dilaniati al loro interno, in una sorta di tutti contro tutti, secondo logiche politiche (nel senso di dirigenza calcistica) che, a noi comuni mortali, amanti del bel calcio e poche chiacchiere, per fortuna sfuggono.
In pole position per la presidenza della FIGC pare essere il presidente della lega Dilettanti, tale Carlo Tavecchio, burocrate dal carisma pari a quella del portaborse di Molotov, che oggi ha dichiarato (in nomen omen) “i quarantenni sono il futuro di questo paese”.
Se aggiungete il fatto che il suo vice possa essere Claudio Lotito, e che ci tocca dar ragione addirittura a Barbara Berlusconi quando sostiene occorra un ricambio generazionale capite come il movimento calcistico italiano sia realmente a un passo dal baratro.