In tanti per questi primi fine settimana estivi, magari, per risparmiare qualche euro, sceglieranno la spiaggia libera e si porteranno l’ombrellone e gli asciugamani da casa. Questo serve per la basilare sopravvivenza, non molto di più: ombrellone, asciugamani, crema solare, un cappello, acqua fresca.
Solo che in spiaggia questi modestissimi avventori non saranno soli. La spiaggia raccoglie una fauna variegata di personaggi. Ve ne elenchiamo solo alcuni:
I tecnici. quelli con la tendina per il bambino, porta borse, la sdraio super leggera in plastica, in alluminio, le seggiole pieghevoli, quelli che “spiaggia libera sì, ma con tutti i confort”. Saranno sempre più all’avanguardia del comune genere umano, facciamocene una ragione.
La famiglia. Il padre è caricato di tutto il necessario per coprirsi dal sole (dove il concetto di “coprirsi” però, lo decide la madre), i bambini appena arrivati in spiaggia iniziano a rotolarsi nella sabbia. La madre porta la borsa frigo col kit di sopravvivenza: frutta (almeno 4 tipi), acqua, succhi di frutta, insalata di riso, insalata di farro, verdura, frittata, pane patate e cozze. E ovviamente piatti e bicchieri di plastica.
Il babbo dopo aver portato la sua croce fino alla spiaggia ed aver sistemato col suo sudore tutto l’angolo di paradiso per la propria famiglia, solitamente è incaricato di stare sul bagnasciuga a fare buche delle dimensioni di quelle da cantiere, per far felice il figlio.
La mamma invece è incaricata di controllare l’orologio e di rispettare il sacro vincolo delle “tre ore dopo che hai mangiato”.
L’abbronzato a tutti i costi. Unico motivo per cui vengono al mare loro: prenderne il più possibile. Di solito non portano neppure l’ombrellone, giusto lo stretto necessario: slip, crema abbronzante, asciugamano, infradito. La donna di questa tipologia faunistica è identica all’uomo, dato che non fa a tempo ad arrivare in spiaggia che già è in topless (suscitando anche la gelosia da parte della mamma della famiglia di cui sopra).
Gli sportivi. Che in poche parole son quelli che stanno in spiaggia per stancarsi. A racchette, beach volley, pallone, pallamano, biglie, volano (nel 2014 esistono ancora). Ogni orario è buono per giocare a qualcosa.
Il sofferente. Di solito costretto dalla ragazza ad andare in villeggiatura al mare. Lui sta tutto il giorno sotto all’ombrellone e soffre, si lamenta per il caldo, del fatto che suda in continuazione. Si riconosce a volte dall’abbronzatura del calzino, sinonimo di amore per la montagna e per il trekking. Per rappresaglia guarda il fondoschiena delle altre ragazze sulla spiaggia senza farsene accorgere.
La comitiva di amici. Qui ritroviamo un po’ tutte le categorie sopraelencate (escluso famiglia ed i tecnici, le comitive d’amici solitamente non si possono permettere troppi confort), in più le seguenti categorie random: l’esibizionista, quelli con il libro o cruciverba, quello che si mette il costume eccentrico, i guardoni, l’ustionato con la maglietta, quello che si è dimenticato a casa la crema solare, quello che non se l’è dimenticata ma non la vuol prestare perché “metti che poi mi brucio?”, quello che fa la pipì nel mare, quello che posta su facebook ogni minima azione che fa (es. “mi metto la crema”, “facciamo il bagno”…) corredata magari di foto alle proprie discutibili gambe, quello che non entra in spiaggia senza la Gazzetta, quello che non si fida a lasciare le cose all’ombrellone mentre fa il bagno, il freddoloso, quello che fa la passeggiata sul bagnasciuga, quello che “fino a che c’è sole si sta in spiaggia”, ed infine, quello che alle 11 di mattina inizia a chiedere “ma stasera che facciamo? Frittino?”.
Ogni anno nuove mode ci portano nuovi personaggi ad invadere le nostre spiagge, come alghe portate dal mare. Questi elencati sopra sono i “tipi da spiaggia” più comuni. Altre e nuove specie saranno sicuramente avvistate nel corso dell’estate. Restate sempre attenti su chi vi circonderà quindi, ma soprattutto: aspettate tre ore a farvi il bagno se avete mangiato.