Dopo anni dal suo debutto Kulturificio N7 riporta il suo spettacolo Stracci là dove tutto è cominciato: il magazzino Masi a Vergaio di Prato, un magazzino di cenci, dal 13 al 17 settembre, per un vero evento. Stracci è un capitolo della Trilogia della Fatica, tre spettacoli su memoria e lavoro, prodotti da Kulturificio N7, scritti da Tommaso Santi, diretti e interpretati da Valentina Banci e Francesco Borchi.
Per riuscire in questa nuova messa in scena, Kulturificio N7 ha deciso la partecipazione da parte delle persone, per ricostruire all’interno del magazzino un piccolo teatro con la scena, platea, impianto luci, affidandosi così alla piattaforma di crowdfunding Eppela. Ecco la pagina dedicata al progetto. E’ possibile fare donazioni per sostenere Kulturificio N7 da 10 euro in su. Per ogni donazione è prevista un piccolo riconoscimento da parte della compagnia.
Chi ha avuto la fortuna di vederlo già all’interno del magazzino Masi (o poi al Fabbricone) sa di cosa stiamo parlando. Di seguito un estratto dalla presentazione dello spettacolo:
“Siamo di razza cenciaiola. L’abbiamo capito alla fine, ma è stata una vera rivelazione. Non c’entriamo niente con gli stracci, ma anche noi lavoriamo le materie prime: raccogliere, sfoderare, selezionare, mettere a colore, rigenerare. Si può fare con i vestiti usati e la lana, ma anche con le storie. Stracci con tutti i suoi personaggi è il risultato di quello che noi riusciamo a fare con tutti questi cenci: due attori, in una saga familiare sgangherata e completamente folle. Ci si confronta senza nostalgia con un mondo che non ci appartiene più. Per arrivare fino in fondo nella costruzione di questa storia abbiamo avuto l’aiuto di guide eccezionali, una ventina di cenciaioli di quelli veri, di Prato, che con una lingua bella e ormai antica, armati si santa pazienza, ci hanno raccontato vite, peripezie, leggende e segreti dei ‘maganzini’ dei cenci. Stracci non è un documentario e nemmeno una storia vera, ma è la nostra esigenza di fare i conti con il lavoro, la memoria nostra e della nostra città, raccontando un mestiere duro e gioioso, ingrato e generoso, infame e al tempo stesso esaltante. Stracci è la nostra fantasia spinta il più lontano possibile, alla ricerca delle parole e delle storie evocate da questi canali di balle. Perché lo straccio dice tutto e nello straccio c’è tutto, anche uno spettacolo teatrale.”.