In genere, chi intende avviare un’attività d’impresa può procedere in due modi: o seguire il proprio istinto e la propria immaginazione nel dare corpo all’idea, oppure analizzarne il valore, in modo “disincantato” e possibilmente “scientifico”, prima di dire: sì ok! Mi butto!
Alle volte capita di assistere a dei casi in cui l’intuito imprenditoriale genera successi inaspettati anche per gli stessi consulenti d’impresa! Tuttavia, di fronte a qualsiasi formula imprenditoriale, sia essa “innovativa” che “assodata”, il momento della sua analisi rappresenta una delle fasi dello start up da non sottovalutare.
Pensiamo infatti che la grande complessità dei mercati, il cambiamento del consumatore – sempre più “social” e più oculato nei suoi acquisiti -, la presenza di scenari macro-economici poco confortanti, impongano oggi, a tutti gli aspiranti imprenditori, di fermarsi un istante a riflettere sulle dinamiche del proprio business e sugli obiettivi che con esso vogliono raggiungere.
Cosa vuol dire allora riflettere sul proprio business? Significa anzitutto dare delle risposte, tra loro coerenti, a domande di marketing. Domande, in primis di natura strategica, come ad esempio: “Chi è il mio target di riferimento e quali aspettative i potenziali clienti nutrono verso il prodotto/servizio che offrirò?” Esistono già imprese attive in questo mercato? Come operano? Con quali driver posso competere considerate le opportunità e le minacce del contesto in cui andrò ad operare?” e così via.
Poi, solo se le risposte che ci siamo dati appaiono esaustive, si tratta di rispondere a domande di natura operativa, che hanno cioè la finalità di concretizzare l’idea progettuale. Ad esempio: “Il prodotto che ho messo a punto è coerente con i bisogni espressi? Come posso comunicare in modo efficace la mia offerta, tenendo conto delle opportunità dei media online? Quali politiche di prezzo devo adottare considerati i costi che sostengo per produrre 1 € di ricavo?” Quale canale distributivo scegliere?”
Ma riflettere significa anche tradurre le risposte di marketing in numeri, al fine di prevedere i risultati economici e finanziari che si otterranno nell’arco di un triennio dando vita a quel tipo di impresa. Significa orientare l’idea e poi riorientarla e, magari, rivederla. Significa verificarne la fattibilità …. capire in quali condizioni quell’iniziativa può diventare davvero un’ “idea di valore”.
Pertanto l’obiettivo iniziale di chi intende affrontare una sfida d’impresa è solo uno: ridurre al minimo le incertezze e il rischio di possibili fallimenti futuri. In altre parole acquisire, fin da subito, quella “consapevolezza imprenditoriale” capace di aiutarlo a gettare le basi per un’impresa di successo.
In questo spazio soffermeremo l’attenzione proprio su questo delicato, ma affascinante, momento di “riflessione”, trasmettendo delle “pillole d’impresa” a tutti coloro che hanno in mente di aprire un’attività, di crearsi un lavoro autonomo, di dar vita ad un sogno nascosto nel cassetto oppure di rimettersi in gioco nel mercato e nella vita personale!
Elisabetta Renna
Pillole d’impresa è una rubrica offerta da
Idee di Valore è un programma di affiancamento professionale e di tutoraggio rivolto a tutti coloro che intendono avviare una iniziativa imprenditoriale, sviluppato da Consulting & Management Partners srl