Arrivano due camionette della polizia con a bordo una decina di agenti ciascuna. Parcheggiano in piazzetta del pesce (quella dietro piazza del comune). Retata nei palazzi comunali? Arresti in diretta durante il consiglio comunale che si stava svolgendo durante quelle ore con l’approvazione del bilancio?
Si sparge la voce: ci sarà a breve un comizio di Mario Borghezio in piazza del Comune. “Borghezio? O un c’era già stato sabato scorso?” “Si ma l’era venuto per Casa Pound, oggi viene per la Lega Nord”, mormorano due signori anziani davanti al bar. Intanto arrivano altre due camionette, questa volta dei Carabinieri. Totale: quattro camionette delle forze dell’ordine solo in piazzetta del Pesce. “Questioni di sicurezza, dato il personaggio politico poco simpatico ad alcune forze politiche”.
Ore 18 (l’ora a cui era previsto il comizio), Piazza del Comune: deserta. Se si escludono gli anziani assidui frequentatori del posto, la piazza è vuota. Altre due camionette stazionano ai piedi di Palazzo Pretorio. Un camper bianco staziona a fianco della statua di Datini con la scritta “BASTA EURO” un po’ ovunque. Mario Borghezio is coming to town.
“E’ andato a prendere un caffè” si mormora. Intanto la piazza è sprovvista d’impianto. Arriva il “tecnico della Lega Nord” con una cassa ed un microfono. La corrente la prendono in prestito dall’edicola. “1,2,3 Prova!”: il microfono funziona. Arriva il deputato, con 10 uomini attorno, tra scorta e staff ed invita gli organizzatori pratesi a sollecitare un po’ di persone ad avvicinarsi in piazza, perché si rischia la figuruccia.
Ore 18,20, l’inizio della fine. Borghezio inizia a volantinare in corso Mazzoni accerchiato dalla scorta, in pochi lo considerano. Nessuno in piazza ad attendere le parole del deputato. Come se non bastasse la cassa si fulmina, quindi la Lega Nord si trova in pochi istanti a dover fare un comizio senza impianto audio. (Vi ricordate del numero di forze dell’ordine in piazza del Pesce schierate da un’ora e mezzo ormai senza fare niente, vero?).
Un uomo di colore filma dalle scale di Palazzo Pretorio la piazza. Un uomo di colore della Lega Nord? Una notizia? No, la Digos in borghese. Questioni di sicurezza. La piazza è vuota, chissà cosa potrebbe succedere.
Ore 18,30. In consiglio comunale si stanno decidendo le sorti del bilancio della giunta, in piazza si cerca disperatamente almeno un megafono per fare dire, ormai, due parole a Borghezio. Fargli dire due parole ad una piazza vuota, si intende. Alcuni mormorano “andiamo in sezione a fare questo comizio, tanto non c’è nessuno”. Borghezio e lo staff non ci stanno: restiamo in piazza.
Ore 18,45. Se la situazione non fosse ancora considerata grottesca, ecco arrivare il megafono: un megafonino, più che un megafono, portato da un giovane militante. Comprato da qualche cinese magari (chissà se con emissione di fattura o meno).
Borghezio sembra intenzionato a partire anche con quello ormai. Arriva Aldo Milone, assessore alla sicurezza del comune di Prato che va incontro al deputato per salutarlo. Il deputato si scaglia contro di lui: “E’ mai possibile che un comune di centrodestra non metta a disposizione di un partito della maggioranza un impianto per un comizio?”. I vecchini di piazza del comune guardano la scena divertiti. Le forze dell’ordine di piazza del Pesce iniziano ad organizzare tornei di campana e palla avvelenata “Carabinieri vs. Polizia”. L’unico che ci guadagna ad ora è il proprietario del bar di via Firenzuola che si affaccia su piazza del Pesce.
Ore 19, un’ora dopo l’orario prefissato. “Il megafono l’abbiamo in sezione”. Il megafono arriva, trenta persone in totale (di cui 10 dello staff del deputato leghista). Mario Borghezio urla i suoi 3 o 4 tormentoni: “Con i cinesi c’è puzzo di fritto per le strade, gli irregolari a casa”. Risale sul camper e riparte per tornare in Padania, come se nulla fosse successo. Infatti nulla è realmente successo.