Portare un po’ del museo Pecci all’interno della città e creare un percorso d’arte contemporanea nelle vie del centro storico. E’ questa l’idea di Prato Contemporanea, iniziativa organizzata dal Comune di Prato in collaborazione col Museo Pecci ed il sostegno di Asm: celebrare la vocazione contemporanea della città, in occasione dell’imminente apertura della nuova ala espositiva del Centro Pecci, progettata da Maurice Nio e realizzata con il sostegno del Comune e della Regione Toscana.
La “Grande Sognatrice”, che si può ammirare da qualche giorno in piazza Santa Maria in Castello, è soltanto il primo passo di Prato Contemporanea, che si svilupperà per le vie del centro per tutto il mese di maggio. E’ un’opera di Fabrizio Corneli, fiorentino, primo artista ad intervenire, in città con la sua ricerca sulla luce come sostanza immateriale che, in costante gioco con l’ombra, crea e dissolve immagini poetiche ed impreviste, come il volto femminile della sua sognatrice, a due passi da palazzo Pretorio. L’opera è permanente.
Dello stesso artista si può ammirare, al piano terra di palazzo pretorio, l’installazione Pelle di luce I, acquistata dagli amici del Museo Pecci.
Dopo la riapertura di Palazzo Pretorio lo scorso fine settimana, “Prato si propone come modello culturale di società postindustriale in rapide trasformazione, dove le memorie del passato e i luoghi storici si collegano alla raccolta e proposta di ricerche artistiche contemporanee, di cui il centro Pecci rappresenta il punto di riferimento” si legge nella presentazione del progetto.
I luoghi che saranno coinvolti da Prato Contemporanea: Palazzo Pretorio, Castello dell’Imperatore, il Cassero Medievale, il Teatro Metastasio e il nuovo Centro Pecci. Il programma delle iniziative ancora è in via di definizione.