Gli studenti a Prato, secondo il rapporto scuola 2013 presentato stamani in Provincia, sono circa 36mila, così suddivisi: 6,853 frequentano la scuola dell’infanzia, 12,277 la primaria, 7,388 la secondaria di primo grado e 9,933 la secondaria di secondo grado. Nelle scuole superiori in due anni gli studenti sono circa 700 in più e il trend previsto sembra destinato a crescere nei prossimi tre anni , per poi stabilizzarsi.
Studenti di cittadinanza non italiana
“A Prato – dice il report – uno studente ogni cinque è di cittadinanza non italiana. Nell’anno scolastico in corso si contano infatti 7,737 alunni stranieri, pari al 21,2% dell’intera popolazione scolastica. Un dato, quello di inizio anno, comunque suscettibile di variazioni per effetti di arrivi, partenze ed abbandoni in corso d’anno”.
Dallo scorso anno, gli alunni di cittadinanza non italiana è aumentato di 225 unità. Prato insomma si conferma, con il 20,4% sul totale, la provincia italiana con la percentuale più alta di stranieri sul totale degli studenti, seguita da Piacenza (19,3%; le cittadinanze più rappresentate sono quella albanese e quella marocchina), Mantova (18,5%), Brescia (17,4%), poi da Asti, Cremona e Reggio Emilia.
Gli studenti che non hanno la cittadinanza sono, come è facile immaginarsi, soprattutto cinesi (3,288 unità, +193 rispetto all’anno scolastico 2011/12), che rappresentano il 44,4% degli alunni stranieri; seguono, nell’ordine, albanesi (1.477 unità, pari al 20%), rumeni (560 unità, 7,6%), marocchini (500; 6,8%) e pakistani (386; 5,2%). A ruota nigeriani, bengalesi, peruviani, filippini e ivoriani. Le cittadinanze rappresentate nella scuola pratese alla fine dell’anno scolastico 2012/13 sono ben 87.
I dati di inizio anno 2013/14 segnalano la presenza di 3.488 alunni cinesi, 1.543 albanesi,562 rumeni, 525 marocchini e 428 pakistani.
Alunni stranieri nati in Italia
“Il 67,3% degli alunni stranieri frequentanti le scuole della provincia di Prato nell’anno scolastico in corso – dice il report – è nato in Italia. La percentuale di alunni stranieri nati nel nostro paese è pari al 92,3% nella scuola dell’infanzia ed all’80,6% nella scuola primaria; nella scuola secondaria di primo e di secondo grado rappresentano invece rispettivamente il 56,2% ed al 31,7% del totale degli alunni di cittadinanza non italiana”.
“Prato è la prima provincia italiana per percentuale di alunni stranieri nati in Italia, seguita da Vicenza e Mantova. In Toscana – spiega il report – ogni 100 alunni, 48,2 sono nati in Italia, a fronte di una media nazionale del 47,7%. Nella scuola secondaria di secondo grado la percentuale di alunni stranieri nati in Italia è pari al 10,9% in Toscana ed al 12,2% in Italia.
La L. 91/1992 indica il principio dello ius sanguinis come unico mezzo di acquisto della cittadinanza italiana a seguito della nascita. Per i paesi che applicano lo ius soli (ad esempio Francia e Stati Uniti) è invece cittadino originario chi nasce sul territorio dello Stato, indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori. Nella maggior parte dei paesi europei vige lo ius sanguinis, ma le norme spesso tengono conto del fenomeno delle seconde generazioni. In Germania, ad esempio, dopo il 2000 se un bambino nasce sul territorio tedesco da genitori stranieri, può avere la nazionalità tedesca se un genitore ha il permesso di soggiorno permanente da almeno 3 anni ed è residente da almeno 8 anni.