Il ridotto del teatro Politeama torna ad essere un club jazz. Riparte martedì prossimo, 11 febbraio “Politeama in primo piano” rassegna a cura di Mirko Guerrini all’interno della sala principale del primo piano del politeama, arrivata alla sua terza edizione.
Mantenendo la sua natura di club musicale, questa nuova edizione, in linea con la sua tradizione, si caratterizza per dare spazio soprattutto a giovani artisti e ad emergenti talentuosi, che spesso non trovano luoghi adatti per le loro espressioni musicali.
Tutti i concerti, si svolgono di martedì, alle 21.15, saranno introdotti da Massimo Altomare.
E per chi lo desidera, anche quest’anno, potrà usufruire della formula apericena (su prenotazione 0574/603758), a partire dalle ore 20.00.
Mirko Guerrini in questo momento si trova a Melbourne ad insegnare in una scuola di musica australiana.
Ci ha inviato un messaggio video in cui illustra tutto il programma della rassegna.
Il programma in dettaglio.
In questa edizione troviamo una trasversalità di generi, di artisti ispirati dalle più svariate influenze. A partire dal concerto d’apertura, martedì 11 febbraio con il trio degli Hobby Horse che presentano il loro album Eponymous. Alternando tra improvvisazioni ipnotiche e misteriose e momenti di dinamismo esplosivo, la musica degli Hobby Horse – Dan Kinzelman, Joe Rehmer e Stefano Tamborrino – combina elementi tratti dal free jazz, ambient, rock e elettronica.
Martedì 25 febbraio sarà la volta del duo, Monica Demuru /Natalio Mangalavite, in Madera Balza. Il duo nato nel 2010, è accomunato da una propensione per la gioia del gesto creativo e da una tensione aperta alla brillantezza vitale del suono che si intrecciano, nel concept di Madera Balza, con una originale ricerca di melodie e arrangiamenti la cui cifra percussiva e jazz-pop genera una creatura musicale meticcia. La forza delle provenienze latine di entrambi ma lontane fra loro (Sardegna e Argentina) si trasfigura nella continua ricerca, tra repertorio di tradizione folk, pop, cantautorale, Jazz e creazioni originali, di una forma canzone brillante e malinconica.
Si prosegue martedì 11 marzo con il Jazz manouche del Maurizio Geri Swingtet, formato da Maurizio Geri, chitarra e voce, Luca Giovacchini, chitarra, Michele Marini, clarinetto, Giacomo Tosti, fisarmonica/piano e Nicola Vernuccio al contrabbasso. Il quintetto si ispira stilisticamente alla tradizione zingara alsaziana, dal padre fondatore Django Reinhardt alle varie contaminazioni che fino ad oggi hanno reso vitale e “moderno” lo swing-manouche. A cavallo fra la tradizione zingara europea, lo swing d’oltreoceano e la canzone d’autore italiana, si produce un’alchimia nuova e originale, un suono che strizza l’occhio al mediterraneo, fra il filologico e l’innovativo, fra la ricerca stilistica e la creazione, aspetti questi che pongono lo swingtet per continuità, curriculum e discografia, gruppo di riferimento in Italia per il genere, unico ad oggi ad aver partecipato al più importante festival francese dedicato a Django: “Samois sur Seine”.
Per la serata di martedì 18 marzo, il compositore, polistrumentista a mandolinista sardo Mauro Palmas affiancherà la ricca formazione degli Archaea Strings, il quartetto d’archi formato da Mauro Fabbrucci e Vieri Bugli al violino, Marcello Puliti alla viola e Damiano Puliti al violoncello.
Ad Astor Piazzolla è invece dedicato il concerto di martedì 25 marzo, interpretato dall’elegante saxofono solista di Alda Dalle Lucche assieme al quartetto di saxofoni tutto al femminile delle Arabesque, Lucia Danesi, Giulia Fidenti, Giada Moretti e Michela Ciampelli. Le atmosfere sospese e passionali della musica del compositore argentino, delicate e al contemporitmicamente forti, tornano così a sorprenderci nella rivisitazione delle interpreti.
La rassegna chiude martedì 8 aprile con un viaggio musicale all’interno del percorso artistico di Stevie Wonder (all’anagrafe Stevland Morris). Stevland, un progetto di Claudia Tellini e del suo quintetto, muove dai primissimi lavori di Stevie Wonder, come Where I’m coming from (1971), a partire dai quali comincia la sua produzione come artista libero da ogni vincolo stilistico. Stevie compone, arrangia e suona personalmente tutti gli strumenti, nel primo ed almeno negli altri quattro lavori successivi (Music Of My Mind, Taking Book, Fulfillingness First Finale, Innervisions) e continuerà per tutta la sua carriera a suonare il più possibile da solo. La musica, lo stile, il timbro melodioso della sua voce divenuti inconfondibili, tornano a rivivere, nutriti ed arricchiti dal contributo di arrangiamento a cura del maestro Riccardo Galardini.
Tutti gli spettacoli si terranno nelle sale del Ridotto al primo piano del Teatro Politeama Pratese, costo apericena più concerto (su prenotazione allo 0574/603758), 15 €, solo concerto (inizio 21.15) 5 €. Anche quest’anno sarà possibile acquistare un abbonamento per i 6 appuntamenti in calendario, costo 25 € – per gli studenti under 25 l’abbonamento sarà di 20 €.