Calato a Prato come un tornado a metà gennaio, Vittorio Sgarbi si candidò, su richiesta, alla direzione del Pecci col grido di “Hanno me e vogliono un altro? Allora sono pazzi”. Posizione poi difesa in un articolo inviato al Tirreno.
Qualche giorno dopo però, durante la presentazione di un suo libro, si dichiarava pronto a guidare anche la città di Urbino, in caso di una chiamata da parte del centrosinistra. Chiamata che di fatto sembra essere arrivata nei giorni successivi, con i quotidiani locali che riportavano della futura partecipazione alle primarie, insieme ai Verdi, del critico d’arte più famoso d’Italia ed ex deputato .
Intenzione che non è piaciuta al Partito Democratico urbinate che lo ha escluso, è cosa di tre giorni fa, dalla primarie con queste parole riportate dalla Nazione, “abbiamo ritenuto che è incompatibile con la nostra natura”.
E di stamani invece la notizia, la riporta per primo il Tirreno, che Sgarbi sarebbe stato escluso dalla lista dei 37 candidati al vaglio della commissione che dovrà scegliere il futuro direttore del Pecci.
Esclusione che, leggendo la nota ufficiale, sarebbe deducibile dalle parole con cui i curatori hanno indicato alcune caratteristiche del futuro direttore: “[…] Sarà quindi responsabilità del Direttore assicurare una presenza costante per lavorare quotidianamente allo sviluppo organizzativo del museo, al riordino della collezione e alla programmazione delle future attività“.
Insomma, se Prato si conferma piena di pazzi, anche a Urbino non devono stare tanto bene.