Forse questo gioco lo facevano in tanti a scuola. Durante l’ora d’inglese, magari, ci si divertiva a tradurre “letteralmente”, modi di dire italiani, che con l’Inghilterra avevano poco a che fare. Google traduttore (con tutti i suoi errori), non era ancora stato inventato ed i risultati erano esilaranti.
Da pochi giorni è nato, grazie a due pratesi, un gruppo aperto su Facebook intitolato “The pen is on the table”. Raccoglie tutti gli appassionati di questo divertente esercizio di stile. Ha subito raccolto il consenso del pubblico che costantemente pubblica modi di dire in un inglese (molto) maccheronico.
Ne abbiamo raccolti alcuni. Ve li proponiamo:
– Retake yourself: ripigliati
– You don’t beat equal: Non batti pari
– Stay cow: Stai manzo
– Worldwide!: Mondiale!
– Killer of the bear: Boia dell’orso
– We are of the cat: Siamo del gatto
– She has seen more ceilings than a painter: Ha visto più soffitti lei di un imbianchino
– You are still there: Ci sei rimasto
– That I could be blinded: Che accechi
– We do to reason: Si fa per ragionare
– Good night to the musicians: Buona notte ai suonatori
– If we could have it: Avercene (Aenne)
– You are not of first hair anymore: Un tu sei più di primo pelo
– I know a horn: So un corno
– E’ caro asserpentato: It’s snaked expensive
– Where do u go? It’s onions: Dove vai? Son cipolle.
– What does the ass has to do with the 40 hours? Icchè c’entra i’ culo con le quarant’ore?
– Where you go you go you step over a shit: Indò vai vai tu pesti una merda
– I throw myself away: Mi butto via
– It’s worst than go by night: Peggio che andar di notte
Questo il link al gruppo su Facebook.
E’ nata anche la pagina fan. Eccola.